Pusher con buste paga false per giustificare i soldi dello spaccio

Due i giovani arrestati dalla polizia perché trovati in possesso di cocaina e parecchio contante.

Pusher con buste paga false  per giustificare i soldi dello spaccio

Pusher con buste paga false per giustificare i soldi dello spaccio

Due cittadini di nazionalità albanese, di 24 e 28 anni, sono stati arrestati dal personale della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di pubblica sicurezza di San Benedetto per detenzione di sostanze stupefacenti. Gli investigatori della polizia hanno sequestrato anche 13.145 euro per i quali avrebbero voluto giustificare il possesso con buste paga false. L’operazione si è concretata in via S. Giovanni, nei pressi del "Good Truck La sosta", dove i due giovani residenti in Abruzzo, uno a Nereto e l’altro a Corropoli, uno irregolare sul territorio italiano, sono stati sorpresi dal personale della polizia mentre nascondevano fra la vegetazione una confezione di plastica contenente 60 grammi di cocaina. Gli agenti li avevano notati a bordo di una vecchia Golf in sosta nello slargo davanti all’area di servizio ed avevano riconosciuto uno dei due, già noto come spacciatore. Si sono appostati e sono entrati in azione quando si sono accorti che stavano cercando di imboscare qualcosa. Il fermo dei due cittadini della Terra delle Aquile, sorpresi con la droga, ha fatto scattare la perquisizione domiciliare nelle rispettive abitazioni, dov’è stato trovato materiale per il confezionamento della droga, della stessa qualità con cui erano stati trasportati i 60 grammi di cocaina. Durante l’operazione, in casa di uno dei giovani albanesi è stata sequestrata la consistente somma di denaro. Entrambi i giovani sono stati tratti in arresto ed associati nel carcere di Ascoli. Nei giorni scorsi il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare in carcere. In seguito la guardia di finanza di San Benedetto ha scoperto che le imprese datrici di lavoro, non erano più attive dal 2017 e che, quindi, i due cedolini prodotti dalla compagna di uno degli arrestati, erano falsi.