GIUSEPPE DI MARCO
Cronaca

Tari, il Comune lascia uguali le tariffe: ma spuntano 6 euro in più in bolletta

Tari, il comune lascerà le tariffe invariate, ma in bolletta ci saranno sei euro in più per permettere l’applicazione dei...

Tari, il comune lascerà le tariffe invariate, ma in bolletta ci saranno sei euro in più per permettere l’applicazione dei ristori previsti dal governo. È quanto emerge dalla commissione bilancio andata in scena ieri sera in sala consiliare, con l’assessore Domenico Pellei che ha illustrato le ultime novità sull’imposta. I ristori derivano dal ‘bonus sociale rifiuti’, agevolazione tariffaria prevista per le famiglie in difficoltà economica che era stata introdotta già nel 2019. Lo scorso gennaio, però, sono stati emanati i decreti attuativi per l’applicazione della misura. La platea di beneficiari è quella delle utenze domestiche con Isee non superiore a 9.530 euro, o per le famiglie fino a 20mila euro con almeno quattro figli a carico. Per questi nuclei, che verranno individuati direttamente dal comune, è prevista una riduzione del 25% della Tari: la porzione verrà scalata direttamente in bolletta, senza necessità di presentare alcuna domanda. Pur in assenza della delibera vera e propria, in commissione è stato spiegato che il Piano economico finanziario (Pef) di quest’anno sale a 13,3 milioni, dai 13,1 dello scorso anno. Sull’argomento non sono mancate polemiche, con Luciana Barlocci che è tornata a parlare dei criteri per la formulazione delle tariffe: "Pure il governo Meloni, in questo senso, si rifà all’Isee – ha detto – non come questo comune". L’incontro di ieri sera era stato convocato anche per spiegare i contenuti dello schema di rendiconto, che anche per il 2024 si è chiuso favorevolmente. Questo infatti è pari a 51.226.158,38 euro e si compone di 1.040.000,74 per la parte destinata agli investimenti, 10.767.367 euro di fondi vincolati, 33.339.070,61 di risorse accantonate e 6.079.720,03 euro di parte disponibile. Fra gli accantonamenti, quindi, figura un fondo crediti di dubbia esigibilità pari a 26.502.666,35 euro, un fondo indennità di fine mandato di 59.675,02 euro, un fondo rischi contenzioso di 3.115.757,48 euro. Nel rendiconto è stato annoverato anche il fondo per perdite da aziende istituzioni società partecipate, pari a 286.086,43 euro, il fondo rinnovi contrattuali (1.415.219,08), il fondo ruolo oneri legge (242.919,20 euro), il fondo spese potenziali per conguagli utenze (862.884,33 euro) e infine il fondo revisione prezzi a bilancio (853.862,72 euro). Sarà da capire, soprattutto, cosa intenda fare l’amministrazione dei 6 milioni di parte disponibile. Il bilancio verrà discusso e votato nel consiglio previsto per il 29 aprile.

Giuseppe Di Marco