Tari, il comune lascerà le tariffe invariate, ma in bolletta ci saranno sei euro in più per permettere l’applicazione dei ristori previsti dal governo. È quanto emerge dalla commissione bilancio andata in scena ieri sera in sala consiliare, con l’assessore Domenico Pellei che ha illustrato le ultime novità sull’imposta. I ristori derivano dal ‘bonus sociale rifiuti’, agevolazione tariffaria prevista per le famiglie in difficoltà economica che era stata introdotta già nel 2019. Lo scorso gennaio, però, sono stati emanati i decreti attuativi per l’applicazione della misura. La platea di beneficiari è quella delle utenze domestiche con Isee non superiore a 9.530 euro, o per le famiglie fino a 20mila euro con almeno quattro figli a carico. Per questi nuclei, che verranno individuati direttamente dal comune, è prevista una riduzione del 25% della Tari: la porzione verrà scalata direttamente in bolletta, senza necessità di presentare alcuna domanda. Pur in assenza della delibera vera e propria, in commissione è stato spiegato che il Piano economico finanziario (Pef) di quest’anno sale a 13,3 milioni, dai 13,1 dello scorso anno. Sull’argomento non sono mancate polemiche, con Luciana Barlocci che è tornata a parlare dei criteri per la formulazione delle tariffe: "Pure il governo Meloni, in questo senso, si rifà all’Isee – ha detto – non come questo comune". L’incontro di ieri sera era stato convocato anche per spiegare i contenuti dello schema di rendiconto, che anche per il 2024 si è chiuso favorevolmente. Questo infatti è pari a 51.226.158,38 euro e si compone di 1.040.000,74 per la parte destinata agli investimenti, 10.767.367 euro di fondi vincolati, 33.339.070,61 di risorse accantonate e 6.079.720,03 euro di parte disponibile. Fra gli accantonamenti, quindi, figura un fondo crediti di dubbia esigibilità pari a 26.502.666,35 euro, un fondo indennità di fine mandato di 59.675,02 euro, un fondo rischi contenzioso di 3.115.757,48 euro. Nel rendiconto è stato annoverato anche il fondo per perdite da aziende istituzioni società partecipate, pari a 286.086,43 euro, il fondo rinnovi contrattuali (1.415.219,08), il fondo ruolo oneri legge (242.919,20 euro), il fondo spese potenziali per conguagli utenze (862.884,33 euro) e infine il fondo revisione prezzi a bilancio (853.862,72 euro). Sarà da capire, soprattutto, cosa intenda fare l’amministrazione dei 6 milioni di parte disponibile. Il bilancio verrà discusso e votato nel consiglio previsto per il 29 aprile.
Giuseppe Di Marco