Truffatori senza scrupoli: "Schianto, ferita donna incinta. Pagate o arrestiamo vostra figlia"

Una telefonata sull’apparecchio di casa ha mandato nel panico due pensionati, che stavano per dare soldi e gioielli a un finto carabiniere: "Sono stati attimi tremendi" .

Truffatori senza scrupoli: "Schianto, ferita donna incinta. Pagate o arrestiamo vostra figlia"

Truffatori senza scrupoli: "Schianto, ferita donna incinta. Pagate o arrestiamo vostra figlia"

"Vostra figlia ha causato un incidente nel quale è rimasta ferita lei e una donna incinta che ha investito. Sta in ospedale, ma sta per finire in carcere. Per evitarlo dovete pagare una cauzione". Il tono di queste parole pronunciate al telefono da un sedicente carabiniere va percepito greve, con pause messe ad arte per aumentare la drammaticità della comunicazione che ha raggiunto ieri mattina un’anziana coppia di ascolani vittima di un tentativo di truffa che non è andato a buon fine, ma che ha fatto vivere loro un incubo terribile, fra lacrime e urla di disperazione nell’apprendere gravi notizie riguardanti la figlia. Notizie false, ma sulle prime capirlo non è stato possibile. Lui è uno stimato insegnante in pensione.

"E’ squillato il telefono di casa, che praticamente non ha nessuno. Con pause terribili una persona che si è spacciato per carabiniere mi ha detto che era successo qualcosa a nostra figlia, che aveva investito con l’auto una donna incinta, portata in codice rosso in ospedale. Mia moglie – racconta con voce tremante dall’emozione l’insegnante pensionato - ha cominciato a piangere e strillare temendo per nostra figlia, pensava fosse morta. Immaginate il dolore per noi nel temere una cosa del genere…". La persona al telefono gli ha detto che la figlia rischiava di andare in carcere, che stavano per portarla davanti a un giudice, ma che potevamo pagare una cauzione e ciò sarebbe stato evitato.

"Mentre parlavo con questo sedicente carabiniere è arrivata un’altra telefonata al numero di mia moglie. Una persona si è spacciata per avvocato chiedendo soldi o oggetti preziosi e che sarebbe passato a casa nostra un assistente a ritirarli. Eravamo in stanze diverse; mia moglie era nel panico più assoluto. Io ho cercato di ragionare, a pensare ad un raggiro e ho cominciato a fare domande per sapere dove stava mia figlia, dove era avvenuto l’incidente. L’interlocutore si è arrabbiato, ha cominciato ad urlare, mi sono impaurito".

"Mia moglie, arrabbiata con me, che diceva che avremmo pagato, anche se non avevamo tanti soldi o preziosi. Hanno abbassato le richieste allora" prosegue il racconto dell’anziano insegnante ascolano. L’illuminazione è stata quella di spostarsi a casa dei vicini e da qui telefonare nel posto di lavoro della figlia. "Sta qui e sta bene" ci hanno rassicurato. L’incubo è finito" dice fra le lacrime il pensionato vittima di questa tentata truffa. Dell’accaduto sono stati informati i carabinieri (quelli veri) che hanno avviato i primi accertamenti per identificare i responsabili di questo vile tentativo di truffa.

Peppe Ercoli