Tumori, il carcinoma polmonare è il cancro che uccide di più

Il convegno sull'innovazione nel trattamento del tumore polmone evidenzia progressi significativi nella terapia personalizzata e nell'immunoterapia, promuovendo la collaborazione multidisciplinare per migliorare la cura e la prognosi dei pazienti.

Tumori, il carcinoma polmonare è il cancro che uccide di più

Tumori, il carcinoma polmonare è il cancro che uccide di più

‘Il tumore del polmone: uno sguardo al futuro’: Di questi si parlava ieri all’hotel Casale a Colli del Tronto in un convegno organizzato da Francesca Chiara Giorgi e Antonio Ferretti, rispettivamente direttore dell’Unità operativa complessa di oncologia e dell’Unità operativa semplice dipartimentale di radioterapia dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli. Un momento di approfondimento, con esperti relatori, relativamente a tematiche importanti nel campo specifico quali ‘La fase diagnostica del tumore polmonare’, ‘Il tumore del polmone non a piccole cellule in stadio precoce e localmente avanzato’ e ‘Il tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato’. Fra le neoplasie ‘big killer’, il carcinoma polmonare rappresenta in Italia la causa più frequente di morte per tumore in entrambi in sessi. E mai come negli ultimi anni gli sviluppi della ricerca hanno portato a un cambio di paradigma in ambito terapeutico, in particolare per l’adenocarcinoma. "In seguito alla conoscenza di drivers di mutazione – spiegano i responsabili scientifici del convegno Giorgi e Ferretti - è possibile fornire la terapia giusta, al momento giusto, per il paziente giusto, mentre l’avvento dell’immunoterapia in fase metastatica ha creato la possibilità per alcuni pazienti di convivere ‘cronicamente’ con la malattia, oltre a fornire nuove chance di cura per la patologia precoce. Lo scopo di questo convegno è pertanto quello di approfondire tematiche quali: il percorso diagnostico in fase iniziale e in fase avanzata, l’integrazione delle tecniche locali (chirurgia e radio) con la terapia sistemica e la personalizzazione della terapia". "Il tumore del polmone – spiega Giorgi - è fra le patologie neoplastiche che ha maggiormente beneficiato delle campagne di prevenzione, come quella per la riduzione del fumo di sigaretta, e dei progressi in campo diagnostico e terapeutico grazie alla medicina di precisione, ovvero la ricerca di nuovi farmaci e l’impiego di strategie terapeutiche mirate per le caratteristiche mutazionali della neoplasia stessa. Ciò ha portato, negli ultimi venti anni, a una riduzione della mortalità per tumore polmonare, anche se la strada è ancora molto lunga, sia in termini di diagnosi precoce, sia di terapia. Fondamentale, a questo proposito, è la presa in carico globale del paziente in un ambito multidisciplinare, ovvero un ambito in cui tutte le figure che ruotano intono a questa patologia - pneumologo, anatomopatologo, radiologo, chirurgo, radioterapista e oncologo - collaborano per fornire il miglior percorso terapeutico al paziente".