Superbonus Ascoli, allarme Cna: "Si bloccano i cantieri della ricostruzione"

Dopo lo stop allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti sui bonus fiscali: "Le imprese sono a rischio fallimento"

Francesco Balloni, direttore  della Cna di Ascoli

Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli

Ascoli, 19 febbraio 2023 – Anche per la Cna di Ascoli lo stop allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti sui bonus fiscali disposto dal Governo con relativo divieto di acquisto per gli enti locali dei crediti già in circolazione rappresenta un colpo durissimo inferto al tessuto imprenditoriale nazionale e locale. La Cna lamenta il mancato confronto del Governo con le associazioni di categoria e le 25.000 imprese coinvolte in tutta Italia, di cui circa 1.300 nelle Marche, "ora inevitabilmente esposte al rischio fallimento in nome di un minore impatto sul debito pubblico che ad oggi non risulta confermato da dati certi". "Siamo di fronte all’ennesimo, drammatico, cambio di rotta sui bonus edilizi – afferma Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – Con questo decreto legge, di fatto, il Governo abbandona a sé stesse famiglie e imprese ormai sull’orlo del fallimento. Come associazione chiediamo al Consiglio dei ministri di fare un passo indietro e di istituire un tavolo permanente che possa individuare soluzioni efficaci e condivise sul riordino del sistema degli incentivi". Sistema che, peraltro, nei primi 10 mesi del 2022 ha attivato investimenti per oltre 74 miliardi di euro, con un incremento del 224% sullo stesso periodo del 2019, ultimo anno senza il meccanismo della cessione del credito.

Rinunciare a investimenti aggiuntivi privati dal valore complessivo di oltre 50 miliardi annui significa essere poco lungimiranti e ignorare del tutto le necessità dei territori e di chi fa impresa – commenta Arianna Trillini, presidente della Cna di Ascoli Piceno – Abbiamo bisogno di strumenti realmente efficaci e soluzioni rapide, che il Governo avrebbe già dovuto mettere in campo prima di gettare nel caos imprese e famiglie e allontanare il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica, nel Piceno come in tutta Italia". Come se non bastasse, il territorio e in particolare le aree interne ferite dal sisma dovranno fare i conti con una possibile battuta d’arresto sul tema della ricostruzione e della ristrutturazione degli immobili lesionati dal terremoto, per i quali non è stata ancora prevista alcuna soluzione. "La nostra preoccupazione riguarda inevitabilmente anche un blocco dei cantieri della ricostruzione che, alla luce delle ultime novità, appare sempre più probabile, con effetti devastanti per la filiera delle costruzioni e per il territorio" conferma Mario Schiavi, titolare della ditta Crivedil di Monsampolo. "Lo sblocco dei crediti resta fondamentale per liberare i cassetti fiscali, un’operazione che andrà supportata con indicazioni una volta per tutte chiare da parte del Governo".