Aeroporto di Bologna, consiglio compatto. "Sì al presidio medico fisso"

Dopo la recente morte di un turista per infarto. E il Marconi: "Ci siamo"

L'ingresso dell'aeroporto Marconi (Foto Schicchi)

L'ingresso dell'aeroporto Marconi (Foto Schicchi)

Bologna, 7 maggio 2018 - Ci deve essere un medico all’Aeroporto Marconi. Dopo la richiesta arrivata in mattinata dell’assessore alla sanità del Comune, Giuliano Barigazzi, anche il consiglio comunale approva, all'unanimità, un ordine del giorno che impegna il sindaco Virginio Merola e la Giunta "ad attivarsi nei confronti della società dell'aeroporto Marconi di Bologna affinché si regolarizzi in tempi brevissimi un modello organizzativo che preveda la presenza di un medico in aeroporto durante l'orario di attività dello scalo".

Una richiesta che arriva dopo la morte di due giorni fa, al Marconi, di uomo russo di 53 anni colpito da infarto mentre aspettava di imbarcarsi su un volo per Mosca. L’uomo si è sentito male nell’area subito dopo i controlli di sicurezza ed è stato soccorso prima da un addetto della Prm (personale per la ridotta mobilità) che gli ha praticato un massaggio cardiaco. Anche un medico, che era in attesa di partire, è intervenuto assieme a un infermiere (anche lui fuori servizio) provando a praticare le manovre con il defibrillatore, inutili. La situazione era critica e niente ha potuto fare in più il 118, intervenuto in aeroporto.

E lo stesso scalo del Marconi concorda manifestando "viva soddisfazione per la condivisione unanime da parte degli esponenti del Consiglio comunale": anche se, in effetti, la nota dell'aeroporto è circolata prima che il Consiglio comunale si esprimesse formalmente tramite l'ordine del giorno. E l'odg, inoltre, mette nero su bianco la richiesta di un servizio dalle caratteristiche più precise rispetto a quelle "da definire" di cui parla il Marconi.  

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