SARA AUSILIO
Cronaca

Ai tempi del Carnevale: "Sfilate, sfrappole e carri. Tante cose sono cambiate"

Per i cittadini si è persa la tradizione: "Valori e costumi rischiano di sparire". Tra vestiti cuciti ad hoc dai familiari e ricordi indelebili: "Era molto più sentito". Una gioia che è sinonimo di abbondanza: "Festa dei bambini per eccellenza"

Non solo i bambini ma anche gli adulti si travestono per la festa di carnevale, un momento di goliardia e divertimento

Non solo i bambini ma anche gli adulti si travestono per la festa di carnevale, un momento di goliardia e divertimento

Bologna, 5 marzo 2025 – Nella città delle maschere di dottor Balanzone e Fagiolino, il Carnevale per molti è un ricordo d’infanzia fatto di nostalgia e gioia. Ieri, nel giorno del Martedì grasso, mentre nelle scuole di Bologna bambini e ragazzi in maschera festeggiavano tra coriandoli e stelle filanti, i più grandi – tra una sfrappola e l’altra – hanno rispolverato i ricordi legati a questa festa: costumi cuciti a mano dalle mamme, travestimenti tramandati con cura di generazione in generazione, sfilate di carri, spensieratezza e soprattutto tanti tanti dolci.

Ricordi d'infanzia e travestimenti

"Una grande festa, alla quale si pensava per mesi prima, scegliendo con cura il costume – racconta Daniele Tosarelli –. I travestimenti più classici erano quelli da indiano e cowboy, ma io da bambino mi sono travestito da Arlecchino, Zorro e Pierrot. Mia madre ci teneva molto a cucirmi il vestito a mano. Poi, il giorno di Carnevale era un appuntamento fisso in Piazza Maggiore, dove c’era la sfilata". "Ogni anno mia mamma cuciva a mano un costume diverso", aggiunge Caterina Giraudo.

Anche se è passato tanto tempo, Cristina Zurla la ricorda come "una festa spensierata. Ai miei tempi le feste non le facevamo a scuola ma all’oratorio. Il travestimento da fatina nelle bambine andava tantissimo, ed era ovviamente anche il mio". Se da adulti ci si traveste meno e si partecipa alle sfilate solo per accompagnare figli o nipoti, i dolci rimangono un piacere a cui è difficile rinunciare.

Il piacere dei dolci di Carnevale

"Oggi il Carnevale mi piace soprattutto per i dolci: adoro le sfrappole e ne ho appena comprato un cabaret intero da gustare a casa", racconta Lucio Vitobello; anche se, le sfrappole, secondo Cristina Zurla, "non hanno più lo stesso sapore di una volta, quando si aveva più tempo e venivano fritte una a una in un pentolino".

Renato Urbano, di Frosinone, non ha mai amato i festeggiamenti, ma i dolci sì: "Da piccolo i miei genitori mi portavano alle sfilate, ma andavo sempre controvoglia. Il cibo, invece, lo adoro: mia nonna preparava delle castagnole favolose, erano speciali, niente a che vedere con quelle che si trovano in giro oggi". C’è chi, invece, non ha mai smesso di travestirsi. "Domenica sono stata a una festa in maschera a Palazzo Pepoli – racconta Elena Guaraldi, di Cento, città famosa per il ‘Carnevale d’Europa’ –. Mi sono travestita da maschera veneziana, è stata un’esperienza bellissima, un vero ritorno alle origini e ai ricordi d’infanzia".

Il Carnevale oggi e la nostalgia del passato

A Bologna, però, il Carnevale non è più quello di una volta. "Purtroppo, dopo la tragedia accaduta anni fa, non si fanno più le sfilate dei carri – dice Tiziana Guermandi –. Sono bolognese doc e ricordo con affetto quando da piccoli si andava a vedere la sfilata in città: non era paragonabile ai grandi Carnevali della provincia, ma era comunque un gran divertimento".

Infine, c’è chi sostiene che questa festa stia via via scomparendo: "Da bambino il Carnevale era sinonimo di abbondanza: tanti dolci e feste a casa di amici – afferma Francesco Urga –. Purtroppo oggi questa cultura si sta perdendo, i valori e le tradizioni di un tempo rischiano di scomparire. Dovremmo usare la tecnologia per mantenere vivo il legame con il passato e trasmettere queste usanze alle nuove generazioni, invece di dimenticarle". Anche per Raffaello Risi "era una festa splendida, forse anche perché ero più giovane, ma un tempo si respirava tutta un’altra atmosfera. Il Carnevale si festeggiava molto di più, con più partecipazione e coinvolgimento. Oggi è una festa meno sentita in città, mentre per fortuna nei paesi di provincia la tradizione resiste, con sfilate e celebrazioni più vive".

L'inizio della Quaresima

Terminato il Carnevale oggi alle 17.30, in Cattedrale, l’Arcivescovo Matteo Zuppi celebrerà la messa con il rito delle Ceneri per l’inizio della Quaresima.