REDAZIONE BOLOGNA

Alluvione in via Saffi: "Il Comune non pagherà"

Non sono previsti rimborsi per i danni all’immobile colpito dal Ravone. Borsari: "Non è nostra responsabilità. A risarcire sarà l’assicurazione".

Alluvione in via Saffi: "Il Comune non pagherà"

Oltre il danno anche la beffa per i proprietari dell’immobile di via Saffi, danneggiato lo scorso anno dall’esondazione del torrente Ravone. Il Comune, infatti, non erogherà nessun risarcimento, ma è disponibile "al dialogo". A comunicarlo è Simone Borsari, assessore ai Lavori pubblici, sciogliendo ogni dubbio sulle richieste di risarcimento avanzate al Comune e alla Regione da parte dei proprietari dell’immobile. Il Comune "è legalmente impossibilitato ad accogliere le richieste di risarcimento proposte – inizia Borsari –, sia perché di competenza dell’assicurazione che è tenuta contrattualmente al pagamento, sia perché allo stato non sufficientemente determinate: la perizia è priva di percentuali di responsabilità e non è definitiva. Sia, ancora, perché manca una sentenza e non vi è in questo momento un obbligo giuridico di transazione".

Insomma, "non c’è alcuna responsabilità politica o amministrativa del Comune ad oggi accertata con sentenza del Tribunale", risponde Borsari in Question time a Gian Marco De Biase (Bologna ci piace), Matteo Di Benedetto (Lega) e Francesca Scarano (FdI). "La possibilità di liquidare i danni allo stato è una mera facoltà, rimessa tra l’altro non al Comune ma all’assicurazione", aggiunge l’assessore. Il risarcimento "è di esclusiva competenza della compagnia assicuratrice – spiega Borsari –, che ritiene più opportuno attendere l’esito del giudizio di risarcimento, che sarà costituito da una sentenza del giudice fondata su un accertamento tecnico definitivo e non preventivo". L’assicurazione "si è avvalsa della facoltà di assumere in proprio la difesa del Comune nei vari procedimenti instaurati dai proprietari di via Saffi per richiedere dinanzi al tribunale delle acque il risarcimento danni – sottolinea l’assessore –. Il Comune in questa fase sarà rappresentato da legali esterni il cui onere ricade sull’assicurazione". Anche se lo volesse, il Comune "non potrebbe decidere in autonomia di risarcire i danni: non sarebbe coperto dall’assicurazione e ne risponderebbero i funzionari con il proprio patrimonio personale". E parlando di denaro pubblico, "sarebbe necessario giustificare in modo estremamente rigido le somme a cui sarebbe tenuto il Comune rispetto ad altri soggetti coinvolti", conclude Borsari. Per De Biase, il Comune potrebbe valutare di "instaurare un’interlocuzione al fine di tentare un componimento bonario delle vertenze".