Artisti sul palco per salvare la Garisenda

Una serata dedicata alla tradizione con zirudelle, filuzzi e teatro dialettale allo scopo di raccogliere fondi per il reastauro della torre

Dal teatro dialettale alla Filuzzi, passando per la canzone, i burattini e le zirudelle: l’arte tradizionale di Bologna si presenta al gran completo per supportare i lavori di restauro della torre Garisenda. L’appuntamento è per giovedì alle 20,30 al circolo Arci San Lazzaro e anche il titolo, della serata, ovviamente, non può che essere in bolognese: ‘Mo soppa Garisenda. Et fine’ ed sdundler?’.

La cultura tradizionale bolognese si mobilita per la Garisenda
La cultura tradizionale bolognese si mobilita per la Garisenda

"Sul palco - spiega il consigliere comunale Marco Piazza, tra gli ideatori dell’evento e presentatore dello spettacolo insieme a Silvia Parma - avremo otto compagnie teatrali dialettali da tutta la provincia, cantautori dialettali tra cui Cesare Fauni, Giuliano Gamberini e il Nettuno d’oro Fausto Carpani. Saranno rappresentate le zirudelle, avremo la Filuzzi con Massimo Budriesi e naturalmente non mancheranno i burattini con Riccardo Pazzaglia. Insomma rappresenteremo tutte arti della città - sottolinea il consigliere comunale. "Noi preserviamo le radici storiche, culturali e artistiche della città quindi ci siamo riuniti per fare la nostra parte e dare un grande abbraccio a un simbolo cittadino", conclude Piazza.

Il biglietto per assistere alla serata costa dieci euro e, tolti i costi vivi, l’intero incasso andrà al restauro della torre perché tutti i protagonisti dell’evento parteciperanno a titolo gratuito. In più, sarà possibile acquistare la maglietta con la stampa del manifesto firmato per l’occasione da Matitaccia (nel disegno spunta anche il sindaco Matteo Lepore che insieme al Nettuno tira la Garisenda con una fune). All’Arci San Lazzaro "abbiamo 500 posti e vogliamo riempirli tutti, è l’appello del consigliere Marco Piazza da tempo impegnato per la promozione delle arti dialettali e le tradizioni culturali cittadine.

"Il fatto che il teatro dialettale, la musica popolare e i burattini si siano messi insieme, in un gesto d’affetto e di raccolta fondi per la Garisenda- sottolinea la delegata alla Cultura, Elena Di Gioia- segnala con grande forza una dimensione di strettissimo legame, non scontato e molto importante anche per l’amministrazione, di tutte queste realtà culturali della città che ne portano avanti con grande impegno le tradizioni".

Nel frattempo, il salvataggio della Garisenda ha provocato anche la chiusura delle visite all’altra torre, l’Asinelli. Quando sarà possibile riattivarle? "A questo si sta lavorando e verrà definito più avanti il periodo di riapertura della torre. E’ chiaro che quando avverrà sarà una grande festa per la città– afferma Di Gioia, aggiungendo che la riapertura dell’Asinelli –sarà anche in linea con le fasi dei lavori e di cantiere della Garisenda".