Cellulari vietati a scuola a Bologna, il prefetto: "Meglio tenerli ma saperli usare"

Primo giorno in classe per gli studenti bolognesi che si dividono sul provvedimento della rettrice del Malpighi. Visconti ha parlato a margine dell'inaugurazione dell'anno scolastico all'Aldini Valerian

Bologna, 15 settembre 2022 - Oggi per gli studenti bolognesi è un momento importante. Il tanto atteso primo giorno di scuola è arrivato. All’entrata del Liceo Copernico si respira un’aria densa di aspettativa per quello che dovrebbe essere un anno, si spera, di ritorno alla normalità. Tra gli studenti davanti alle porte c’è chi è ancora un po’ assonnato, chi è ancora al mare con la testa e chi invece pensa già alla futura maturità con un po’ d’ansia.

Stop al cellulare in classe a Bologna, la voce degli studenti: "Scelta sbagliata"

Il prefetto Visconti all'Aldini Valeriani per l'apertura dell'anno scolastico
Il prefetto Visconti all'Aldini Valeriani per l'apertura dell'anno scolastico

"Sono contento di essere tornato a scuola e vedere i miei compagni ma sono altrettanto contento di non dover più indossare la mascherina - spiega Matteo davanti ai cancelli del Liceo -. Ho un po’ d’ansia per la maturità ma a quello ci penserò poi". Il tema caldo degli ultimi giorni sull’utilizzo dei cellulari durante l’orario scolastico però non sembra preoccupare troppo i ragazzi del Copernico. "Chiedere se è giusto o no avere i cellulari a scuola è un po’ come chiedere se è giusto tenerli in generale - dice Vasco -. Averlo o no non cambia molto".

Molti sono i professori, i genitori e gli adulti d’accordo con il nuovo regolamento istituito dalla rettrice del Malpighi, Elena Ugolini: cellulari ritirati a studenti e insegnanti all’entrata da scuola e riconsegnati prima dell’uscita. Non avere lo smartphone a portata di mano sicuramente permetterebbe ai ragazzi di concentrarsi meglio sulle lezioni e migliorerebbe la qualità dei loro rapporti e relazioni.

Ma come è andata davvero la giornata di scuola per gli studenti del Liceo Malpighi? A raccontarlo sono loro stessi anche se i loro sospiri sono abbastanza eloquenti. "Sicuramente non è facile però dobbiamo ancora provare" racconta Simone.

Ma tra i ragazzi c’è qualcuno che avrebbe preferito essere incluso nella proposta dei professori: "se ci avessero coinvolti avremmo potuto trovare un accordo per esempio usare il cellulare durante l’intervallo" chiarisce Pietro.

Cellulari si o no? La risposta non è facile. C’è chi guarda con curiosità alla nuova opportunità di riuscire a disconnettersi e chi invece ancora non è convinto. "Penso che i cellulari non siano l’unico strumento di distrazione, se uno studente vuole distrarsi ha comunque altri mille motivi", conclude Matteo. 

 

Il prefetto: "Bisogna educare all'uso del cellulare"

"Sarebbe opportuno che gli studenti mantenessero il cellulare e sapessero usarlo, che avessero la coscienza e la maturità di sapere quando il cellulare può essere usato e quando invece può essere non usato", dice il prefetto di Bologna Attilio Visconti a margine dell'inaugurazione dell'anno scolastico all'Istituto Superiore Aldini Valeriani di Bologna sul tema del divieto dei cellulari nelle classi.

"Un pò quello che avviene per noi quando partecipiamo a un convegno o a una riunione - ha poi spiegato - certo non ci mettiamo li con il telefonino e se ci arriva una telefonata o un messaggio lo rinviamo a un momento successivo. Credo che bisogna lavorare su questo, sull'educazione all'uso del cellulare. Credo poi - ha chiarito - che l'autonomia scolastica vada sempre rispettata in tutte le sue manifestazioni".

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