ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Congresso, scontro nel Pd: "Sbagliato candidarsi ora"

Il dem Aceto critica il passo avanti di Meogrossi: "Dobbiamo pensare ai circoli. La base vuole l’unità: Mazzoni ha lavorato bene, Lepore non comanda il partito" .

Pietro Aceto, presidente dell’assemblea cittadina del Pd

Pietro Aceto, presidente dell’assemblea cittadina del Pd

"Il passo in avanti di Matteo Meogrossi? Inopportuno e fuori luogo in questo momento". Pietro Aceto, presidente dell’assemblea cittadina del Pd, si fa portavoce dei malumori della maggioranza del partito (area Schlein) dopo l’intervista del vicesegretario dem, e ammette: "Candidarsi al congresso ora è fuori luogo".

Meogrossi non è ancora candidato ufficialmente...

"Diciamo che ha azato la mano. Al di là delle premesse, è una candidatura vera e propria. Peccato, però, che arrivi senza conoscere la data del congresso. Prima di dirsi a disposizione, va presentata una piattaforma di idee forti, da convidere nei circoli. A quel punto, si ricerca il nome più adatto per incarnare quelle proposte".

Il vicesegretario ha parlato di un congresso di idee, non di nomi...

"Sta facendo il contrario, mettendo davanti al progetto il suo nome. E, soprattutto, l’ha fatto in un momento delicato, visti i problemi dei circoli".

Crede che ci siano le condizioni per una candidatura unitaria bis della segretaria Federica Mazzoni?

"Mazzoni sta lavorando bene. La conferma arriva dai dati. Le elezioni, come le ultime regionali, hanno visto grandi risultati del Pd di Bologna".

L’unità si può trovare? O l’unitarismo a tutti i costi è un male del Pd, come dice il vicesegretario dem?

"L’unità è un valore, però se c’è qualcuno che si vuole candidare lo faccia. Ma nel momento giusto. Si sa, però, che la nostra gente non vuole litigi. Se ci si scontra su delle sciocchezze, s’impoverisce il partito e il rischio è che non ci votino più...".

Il congresso unitario, insomma, è ancora fattibile?

"Non mi convince mettere in campo diverse candidature. Se ci sono diversi nomi, ci devono essere anche idee forti, differenti. C’è davvero questa disparità di vedute?".

Rispetto alla critica di un Pd "megafono dell’amministrazione" che cosa risponde?

"Lepore fa il sindaco... normale che ci sia sintonia col partito. Ma che il primo cittadino comandi il partito è solo una favola metropolitana. Mazzoni è indipendente".

Meogrossi non vede un accordo che leghi i congressi per il Pd regionale e quello locale... Lei che cosa ne pensa?

"Non tirerei fuori il tema dell’area Schlein o Bonaccini. La scelta deve ricadere sui migliori. È chiaro che con queste premesse e prese di posizione da parte di un’ala del partito, di fatto si mette in discussione anche il bis di Luigi Tosiani, attuale segretario del Pd regionale. Queste lotte per il potere non fanno bene al partito".

Di chi è la responsabilità dei 4 milioni di euro di debiti che porterà a tagliare 33 circoli?

"Si tratta di questioni che vengono da lontano...".

Meogrossi è vicino al deputato Andrea De Maria. Anche lei lo era fino a poco tempo fa, che cosa è successo?

"Rimango amico personale di Andrea, ma questi continui attacchi a Mazzoni da parte di esponenti a lui vicini anche relativamente alle ultime Comunali non mi sono piaciuti. Io sono rimasto fermo, mentre De Maria e i suoi si sono spostati su posizioni di scontro in cui non mi sono più riconosciuto".