Davide Ferrerio in coma dopo il pestaggio a Crotone, aggressore condannato a 20 anni e 4 mesi. Minacce fuori dal tribunale

La sentenza per Nicolò Passalacqua, accusato di tentato omicidio. Maxi risarcimento per la famiglia. A giudizio in giugno la madre della ragazza, e Andrej Gaju gli altri due imputati

Bologna, 21 aprile 2023  – Nicolò Passalacqua, venti anni e quattro mesi al ragazzo che aggredì e fece finire  in coma irreversibile Davide Ferrerio a Crotone per uno scambio di persona. Così ha deciso il giudice, che ha anche accolto la richiesta di un maxi risarcimento per la famiglia. 

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Il 23enne è accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dei futili motivi per il pestaggio nei confronti del giovane tifoso del Bologna, avvenuto l'11 agosto 2022. Il 21enne bolognese da quella data si trova ricoverato in una struttura di Bologna, un sonno da cui non si è più svegliato.

Tensione fuori dal tribunale di Crotone

La mattina, insulti fuori dal tribunale di Crotone prima dell’inizio del processo sull’aggressione a Davide Ferrerio, il giovane bolognese picchiato l'11 agosto 2022 per un tragico scambio di persona da allora in coma irreversibile. 

Il pm aveva chiesto 20 anni per il 23enne Passalacqua, accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dei futili motivi per l’aggressione a Ferrerio. La difesa aveva invece sollecitato la derubricazione del reato da tentato omicidio a lesioni gravissime.

Davide Ferrerio è in coma irreversibile dallo scorso agosto dopo un pestaggio a Crotone avvenuto per uno scambio di persona
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I 20 anni di reclusione e 4 mesi sono già comprensivi dello scontro di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato.

Insulti e minacce fuori dal tribunale

All'esterno del Tribunale di Crotone si sono incrociati i familiari di Ferrerio e dell'imputato e hanno iniziato ad insultarsi, pare ci siano state anche minacce tanto che i genitori e il fratello di Davide Ferrerio hanno chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. 

"Sono stato minacciato di morte - ha raccontato Alessandro Ferrerio, fratello di Davide - per cui abbiamo chiesto l'intervento di polizia ed anche una scorta perché vorremmo poter tornare a Bologna sani e salvi”.

L'avvocato Fabrizio Gallo, che rappresenta il papà di Davide, ha annunciato che formalizzeranno una denuncia per minacce ribadendo la richiesta di ottenere una scorta per tutelare la loro incolumità.

Maxi richiesta di risarcimento

Gabriele Bordoni, uno dei legali che assiste la famiglia Ferrerio, ha chiesto un risarcimento da un milione e 200mila euro per il giovane finito in coma e 300mila euro per i genitori e il fratello. Risarcimento che è stato accolto in toto dal giudice. Quest’ultimo ha stabilito che il danno integrale dovrà essere liquidato con effetto immediato.

Il gup, invece, ha rigettato la richiesta di risarcimento per danni d'immagine avanzata da comune e Provincia di Crotone e dal comune di Bologna.

Bordoni, nel suo intervento nel corso del processo in abbreviato, aveva parlato del compito del giudice, "di riconciliare quello che l'aggressore con il suo comportamento ha rotto. Il Popolo italiano nel nome del quale emetterà la sentenza - ha proseguito - raccoglie Davide, la sua famiglia e tutte le persone civili che si sentono vulnerate da un fatto di questa gravità, che ha colpito una persona che non era neppure la vittima predestinata, ha interrotto il cammino della vita di un ragazzo di 20 anni. Se vogliamo lenire la rabbia del dolore - ha detto ancora il legale - serve la giustizia”.

A giudizio gli altri due imputati

Gli altri due imputati, la madre della ragazza, e Andrej Gaju di 34 anni, sono stati rinviati a giudizio e hanno scelto, però, il rito ordinario.

L’ultima udienza

Nell’ultima udienza era stato prosciolto il ‘quinto uomo’, Alessandro Curto. "È come se avessero colpito mio figlio un’altra volta, con ferocia", aveva commentato la mamma di Davide, Giuseppina Orlando, per voce del suo avvocato, Gabriele Bordoni. Quella di individuare le responsabilità di Curto nell’aggressione al figlio era stata, in questi mesi, la battaglia principale della donna, devastata dal dolore assieme al marito Massimiliano e all’altro figlio, Alessandro.

Curto, trentunenne di Petilia Policastro, quella sera a Crotone inviò l’ormai famoso messaggio "ho la camicia bianca", che depistò il gruppo intenzionato a ’punirlo’ per avere infastidito la minorenne e che scatenò in particolare la furia di Passalacqua, il quale, scambiando Davide per lui, lo aggredì lasciandolo a terra tramortito.

 Ferrerio non si è mai più svegliato.

Il messaggio fu inviato alla ragazzina alla quale Curto scriveva e che l’11 agosto lo aspettava per il primo appuntamento. Ma era una trappola: la giovane, infatti, arrivò sul posto con la mamma e il compagno di lei (ora pure accusati di concorso anomalo in tentato omicidio), poi Passalacqua e altri amici, alla cui vista Curto si defilò inviando appunto il messaggio.

La giovane, ora diciottenne e arrestata per lo stesso reato della madre, due settimane fa è tornata in libertà e messa in prova dai giudici.

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