Don Arturo Bergamaschi è morto, addio al ‘prete scalatore’: "Un portatore sano di amore"

Una vita tra cattedra e montagna. Venerdì i funerali, presieduti da Zuppi. Suo nipote Marco: "Ha dato tanto e ricevuto altrettanto"

La memoria di Arturo Bergamaschi, il prete scalatore

La memoria di Arturo Bergamaschi, il prete scalatore

Bologna, 7 giugno 2023 – Una vita intensa, quella di Arturo Bergamaschi, dedicata all’amore per la gente e per la montagna. "Un portatore sano di amore", lo descrive così suo nipote Marco. Don Arturo, nato in provincia di Modena nel 1928 ma bolognesissimo di adozione, da prima si è dedicato all’insegnamento della matematica e della fisica e poi, insieme all’attività didattica, ha portato avanti la sua passione per la montagna, diventando per tutti il ’prete scalatore’. Un piacere che nasce da un problema medico.

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Infatti, da giovane era stato colpito da problemi polmonari e per curarlo gli dissero che l’ideale sarebbe stato di "andare a respirare un po’ di aria di montagna". Arriva in quel momento la folgorazione: "Viveva per organizzare le spedizioni". Sono tante le sue imprese, dal K2 all’Himalaya, e le difficoltà, ad esempio l’arresto in Turchia nel 1970 e le due morti durante una spedizione, ma "nessuna delle scalate era impuntata alla ricerca del record. Faceva del bene alla comunità", ricorda il nipote.

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Durante i suoi ultimi mesi di vita, Don Bergamaschi è stato ’travolto’ dall’emozione e dall’affetto di "decine di persone che si sono unite a lui in quest’ultimo triste periodo". Per il Don la montagna era una "dolce malattia a cui non riusciva a sottrarsi". "I suoi racconti erano coinvolgenti, ti sembrava di essere lì con lui - commenta suo nipote ricordando gli aneddoti dello zio-. Non era mai stanco, sempre pieno di vita ed entusiasta fino all’ultimo respiro". "Attraverso quello che ha fatto, ha portato Bologna nel mondo", conclude così il nipote ricordando l’importanza che ha avuto suo zio per la città e l’importanza che hanno avuto le sue scalate in giro per il mondo.

Venerdì 9 giugno nella chiesa parrocchiale di S. Anna alle ore 14.00 sarà celebrata la Messa esequiale, presieduta dal Cardinale Arcivescovo Matteo Zuppi.

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