
La visita al carcere della Dozza di questa mattina
Bologna, 13 giugno 2025 – "Una situazione intollerabile". Visita dei parlamentari al carcere della Dozza questa mattina: il senatore Pier Ferdinando Casini, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè e il deputato Roberto Giachetti hanno svolto un sopralluogo nella struttura carceraria, dove più volte sono stati segnalati problemi di sovraffollamento, condizioni di detenzione non adeguate e carenza di percorsi educativi adeguati.
Di recente, si è aggiunto anche il tema del trasferimento dei minori dell'istituto del Pratello alla Dozza, oggetto di un'interrogazione proprio del senatore Casini. Sono entrati con i rappresentanti di Extrema Ratio (presidente Francesco D'Errico, vice Lorenzo Cameli) e l'avvocato Stefania Pettinacci in rappresentanza della Camera Penale.
Sono stati dentro per due ore. All'uscita, fermandosi con i giornalisti, hanno elencato i problemi riscontrati, partendo da quelli del sovraffollamento e dell'igiene. "In questo carcere ci sono 757 detenuti. Dovrebbero essercene 450. Un sovraffollamento del 70 per cento. Abbiamo visto celle per due persone dove invece ce ne sono quattro. Per le docce bisogna fare i turni. I bagni e le docce sono in condizioni pietose, con il muschio che cresce lì dentro. I detenuti provano a pulire, ma le condizioni igieniche sono queste".
Altro punto la carenza di personale penitenziario, "poche dunque, le possibilità di fare attività", oltre la carenza di psicologi. Hanno parlato dei suicidi: "Ne abbiamo avuti 37 solo quest'anno in Italia, l'anno scorso sono stati 91 – spiegano –, il suicidio poi è solo la parte finale di uno strazio lunghissimo. Ci sono infatti anche tentativi di suicidio che non vengono raccontati. Questa strage di Stato va fermata".
Le soluzioni. "La politica deve muoversi insieme, unita su questo – hanno detto – preso atto, da ogni parte politica, che c'è un'emergenza carceri, parliamo delle soluzioni. È una questione di decoro, di dignità. La politica non può essere indifferente". Una delle proposte sul tavolo del governo, avanzata da Giachetti, è la liberazione anticipata speciale: permetterebbe al detenuto, con determinati requisiti, di uscire un anno prima. Andando a calare la proposta nel caso specifico, con questa misura dalla Dozza uscirebbero all'incirca 200 detenuti.