Elisabetta Franchi, protesta a Bologna davanti al negozio

Il sindacato di base Adl Cobas e i centri sociali Labas e Tpo con cartelli e striscioni dopo le parole della stilista sulle donne over 40 in azienda

La protesta davanti al negozio di Elisabetta Franchi

La protesta davanti al negozio di Elisabetta Franchi

Bologna, 10 maggio 2022 - La polemica sulle donne over 40 da assumere nelle posizioni apicali, le precisazioni, le accuse e le difese: prosegue la querelle scatenata dalle parole della stilista e donna d'affari che da Bologna ha conquistato le vetrine di mezzo mondo. 

Aggiornamento Confindustria difende Franchi: "Fraintesa". Blitz dei collettivi davanti al negozio

Oggi è andato in scena un blitz del sindacato di base Adl Cobas e dei centri sociali Labas e Tpo davanti al legozio Elisabetta Franchi in Galleria Cavour: gli attivisti con cartelli e striscioni hanno scandito slogan come: "Diritti fuori moda? La nostra dignità prima dei vostri business". Sui cartelli lasciati sulle vetrine del negozio, invece, si legge ad esempio: "Giovane e donna? Siamo Franchi: assumere non è di moda".

Con questa "visita", scrivono le sigle protagoniste della protesta, "abbiamo ribadito che sulle nostre vite decidiamo noi, la nostra dignità e le nostre scelte di giovani, donne, lavoratrici non sono a disposizione di chi pretende di dare lezioni di vita mentre si arricchisce sulla nostra pelle".

Tra le proposte avanzate dalle attiviste c'è la necessità di contrastare il gender pay gap, l'introduzione del salario minimo, l'aumento dei controlli sui luoghi di lavoro e l'estensione del reddito di cittadinanza. "Se è senza diritti - concludono Adl, Labas e Tpo - rifiutare il vostro lavoro è cool".

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