Festa dell'Unità a Bologna 2022: la spinta dei volontari

In tanti puntano sul governatore Bonaccini: "Ci dà fiducia". E sulla candidatura del centrista Casini: "Bene, se serve a battere la destra"

Bologna, 26 agosto 2022 – "Una mattina, mi son svegliato, oh bella ciao bella ciao , bella ciao ciao ciao, una mattinaaaaa, mi sono svegliato, e ho trovato l’invasor....". Non ci saranno, al Parco Nord, i tondi tricolori del Pd , ma lo spirito di corpo è più che intatto, e se ne è accorto Enrico Letta ieri, prima dell’inaugurazione della Festa dell’Unità, entrando tra i fornelli dell’Osteria Partigiana assieme a Matteo Lepore.

I volontari alla festa del Pd
I volontari alla festa del Pd

"Qui non passa lo straniero", dice il volontario Gianni mentre canta assieme ad altri sotto le bandiere dell’Anpi, quelle devono esserci (assieme a Libera, drappi arcobaleno e tanti altri simboli) e se ne mancano del Pd – causa disposizioni prefettizie generate dalla par condicio – nessuno ne fa una malattia. È un contorno però strano quello di quest’anno, il Pd è davvero nudo. Ma non si vedono le "insolenti" ronde di leghisti o di fratelli d’Italia e nessun volontario vuole abdicare, prima del voto c’è il tortellino e qui si è già fatta la storia "ben prima di Giorgia Meloni".

Sempre sbucando dall’Osteria Partigiana, Dino Fini va dritto al punto. "Voterò Casini , ma io avrei scelto altre persone per le liste. La vedo brutta per l’esito delle elezioni. Ma noi non molliamo". Stefano Cavallini la ribalta. "Voterò per far sì che il Pd diventi il primo partito. E poi ci sono tanti bei giovani, dalla Schlein alla Cuppi". Al ristorante ‘Castelli’ c’è Franca Lolli da Sasso Marconi. "Vanno bene tutti, anche Casini, se dobbiamo battere la destra".

Nessuno qui soffre per le bandiere, o quasi. "Io invece sono dispiaciuta tanto, c’è spaesamento", obietta Fiorina. Più avanti tra i ristoranti del boulevard principale si incontrano Tonino Minelli e Bruno Righi. "Siamo di sinistra. Casini? L’unica cosa che ci consola è che possiamo votare contro Sgarbi. Le bandiere? Scelta incomprensibile, ma la accettiamo come accettiamo Casini".

In disaccordo Amilcare: "Casini è uno di noi". Non può non spuntare il ‘topic’ Bonaccini, tra gli stand già si pensa al dopo elezioni . "Bonaccini è più concreto di Letta", mormora qualcuno. Ai ’Cento Passi’ Federico Federici non ha dubbi: "Bonaccini è eccezionale, lo seguirei ovunque". Aria di congresso. Infine la trattoria Toscana, ristorante privato, che in barba alla par condicio schiera sui muri: Togliatti, il Che, Berlinguer, Fidel Castro, il Quarto Stato. Il titolare Emanuele Navoni: "Ho arredato il locale come se fosse casa mia, nessuno mi ha detto nulla. Simboli di partito non ce ne sono, al massimo vecchi manifesti elettorali, qui noi rispettiamo tutti".

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