PAOLO ROSATO
Cronaca

Garisenda, giù il sipario. Lavori avanti per anni, stravolta la viabilità

Nel nuovo piano di mobilità piazza di Porta Ravegnana pedonale sine die. Il sindaco: "Non so se la torre alla fine del restauro penderà ancora". Centro a piedi, in un mese la strategia: "I cittadini cambieranno abitudini"

Bologna, 28 ottobre 2023 – “Abbiamo bisogno di salvare la torre e una parte di città, e solo per questo chiudiamo l’area attorno alla torre, non perché la colpa sia dei bus". E, a questo punto, "cambierà anche il modo di concepire la città". L’ha ribadito Matteo Lepore: rivoluzionare la mobilità nel cuore di Bologna è una necessità di sicurezza, non un vezzo. Perché la Garisenda, carta canta, ha problemi di stabilità. Il sindaco, su questo, si è fatto sfidare e si lascerà tentare dal futuro. L’emergenza diventa occasione per rilanciare un centro pedonale. Con che perimetro, oltre all’area chiusa per il rischio di crolli dalla Garisenda, si vedrà. Piacerà ai cittadini? Come con la Città 30, Bologna evoluirà sugli anelli e la giunta di Matteo Lepore spererà di ricadere in piedi.

Garisenda chiusa per alcuni anni
Garisenda chiusa per alcuni anni

La missione

Ieri il Comune ha presentato il piano provvisorio di mobilità (un prolungamento) causato dalla chiusura di piazza Porta Ravegnana e di via San Vitale. Che sarà sine die . "Almeno fino al 2026, se useremo fondi Pnrr. Oppure vedremo", ha detto il sindaco, che vorrebbe chiudere la pratica entro il mandato. Si andrà avanti a lungo, dopo un mese di progettazione dovrebbe apparire il primo recinto di protezione attorno alla torre, poi in seconda battuta toccherà alla struttura in altezza che proteggerà il restauro. Il problema è noto, la selenite si sta sbriciolando, il basamento della Garisenda sprofonda. "Vedremo se la torre poggerà sulla gabbia – ha detto il sindaco –. Non so se penderà ancora alla fine del restauro, la base è malata, come intervenire ce lo diranno i progettisti e il comitato tecnico-scientifico. Mi prendo la responsabilità". Poi ancora. "La messa in sicurezza sarà ingombrante, avremo un confronto quotidiano con la protezione civile". Nessuna evacuazione, "si interviene sulla Garisenda non perché pensiamo possa crollare, ma perché vogliamo metterla in sicurezza definitivamente". Un lascito colpevole dal passato? "No, tutti hanno fatto la loro parte".

Il futuro

"Non siamo di fronte a un dibattito sulla pedonalizzazione o meno – ha aggiunto il sindaco –. E chiudere via San Vitale non è come bere un bicchiere d’acqua". Tutta la mobilità cittadina, in questo mese, verrà ripensata. "Tutti ci stanno sfidando a fare la pedonalizzazione sotto le torri, io sono pronto. Ma il vero cambiamento sarà nelle abitudini dei cittadini. Si può pedonalizzare, ma i sogni si realizzano se sono concreti. I bolognesi – ha continuato – sono abituati da decenni a prendere il bus e scendere in piazza Maggiore, ma per chi verrà da San Vitale questo non sarà più possibile, come nei T-Days. Non ci prendiamo i 40 anni che ci hanno messo i nostri predecessori dopo il referendum del 1984: ci mettiamo un mese per una proposta definitiva. I soldi? Li troveremo, il bilancio cambierà"

Cosa chiude

Confermate tutte le deviazioni dei bus (linee 15, 19, 25, 27, T1 e T2). Cambia solo il 14 che viene deviato su via Irnerio, non più su via Santo Stefano. Giuseppina Gualtieri, presidente Tper: "Confermiamo la massima collaborazione". L’area interdetta su via San Vitale si restringerà leggermente, per svoltare su Strada Maggiore si potrà arrivare fino a via Caldarese (per i residenti). Aperta via Benedetto XIV per buttarsi su via Zamboni. Per garantire inoltre l’accesso a residenti, le consegne merci e il raggiungimento dei posti auto nell’area chiusa, sono sospesi i varchi Rita di via Ugo Bassi in entrata e di via Rizzoli in uscita. Varchi che "saranno riattivati una volta definita la nuova disciplina temporanea di accesso e inserite nel sistema le targhe autorizzate". Viene contestualmente pedonalizzata via Castel Tialto, per "creare una sorta di anello per gestire meglio la mobilitè pedonale", ha spiegato l’assessora Valentina Orioli.

Le strade e l’Asinelli

"Ripenseremo via Irnerio", ha annunciato Lepore. Un discorso che avrà bisogno di tempo, ma intanto l’arteria sarà presto sovvraccarica. Come via Santo Stefano, che sarà asfaltata urgentemente nei prossimi giorni per attutire il maggiore passaggio dei bus. "Per lavori più impattanti, per intervenire sui lastroni, sentiremo più avanti le Belle Arti". E la torre degli Asinelli? Resterà chiusa fino all’allestimento della gabbia attorno alla Garisenda. Le tempistiche per la riapertura ai turisti? Diversi mesi.

La sottosegretaria

Infine l’intervento di Lucia Borgonzoni. "Dal ministero della Cultura massimo impegno per preservare uno dei simboli di Bologna, il 10 ottobre abbiamo riacceso i fari sul problema– ha dichiarato la sottosegretaria –. Confermo i 5 milioni di euro di sostegno e l’Agenzia spaziale europea ci darà dati satellitari".

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