Igor il Russo, la vedova Fabbri. "Su mio marito assurdità"

Il killer al processo parla di un debito del barista con un suo amico. L’avvocato della famiglia: “Parole puerili al limite della calunnia”

Nel riquadro la vedova di Davide Fabbri

Nel riquadro la vedova di Davide Fabbri

Budrio (Bologna), 31 gennaio 2019 – Un debito di diecimila euro non meglio specificato, che Davide Fabbri avrebbe contratto con un misterioso amico di Igor e che quest’ultimo sarebbe stato mandato a riscuoterlo, imbracciando un fucile.

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«Assurdità», come le liquida secca Maria Sirica, la vedova di Fabbri, che da dietro al bancone del bar Gallo alla Riccardina di Budrio, teatro dell’omicidio, non vuole neppure sentire parlare di quell’orrore, che da più di due anni sta cercando in ogni modo di dimenticare: «Non voglio parlare, non voglio ricordare – scuote la testa con la voce rotta e gli occhi lucidi –. Sto male, soffro. Vede? Mi tremano le mani solo a pensarci. Non voglio commentare quello che dice quell’uomo, sono solo assurdità». Proprio per non riaprire una ferita difficile da rimarginare, Maria Sirica ieri non si è presentata in tribunale ad ascoltare le parole del killer serbo in collegamento dall’aula spagnola, né lo ha fatto alla prima udienza. «Fa troppo male» rivedere Igor e sentirlo parlare, spiega.

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A rappresentarla è stato il legale della famiglia Fabbri (oltre a Maria, anche il padre di Davide, Franco), Giorgio Bacchelli, che dopo l’udienza le ha riassunto e raccontato con tatto quello che Feher ha detto in aula. Parole «al limite della calunnia» secondo l’avvocato, «puerili e contraddittorie, inverosimili. Abbiamo a che fare – prosegue – con un delinquente abituale e feroce, che non ha mostrato pentimento né ha rivolto alle sue vittime e ai loro familiari neppure una parola di scuse».

L'ARRIVO IN ITALIA

Anche chi conosceva bene il barista della Riccardina e in particolare Augusto Morena, presidente del comitato ‘Amici di Davide Fabbri’, si scaglia contro le dichiarazioni rilasciate da Feher nell’aula spagnola: «Sono cresciuto con Davide e conoscevo bene anche la sua famiglia: sono certo non avessero debiti di alcun tipo, tanto meno se si parla di somme così importanti – attacca Morena –. Non penso proprio dovesse dei soldi al serbo o ad altri: è l’ennesima menzogna. Scriva questo: penso che Igor sia nient’altro che un ladro di polli diventato assassino. Ora la mia richiesta è che si scopra chi l’ha aiutato, bisogna trovare e portare alla giustizia ogni suo complice».

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