La bocciatura dei sindacati: "Bisogna ripensare tutto"

Snami, Anaao Assomed e Cimo-Fesmed criticano le nuove strutture "Non hanno alleggerito i Pronto soccorso e il personale è al collasso".

La bocciatura dei sindacati: "Bisogna ripensare tutto"

La bocciatura dei sindacati: "Bisogna ripensare tutto"

"Continua l’azione di soffocamento e smantellamento del sistema di emergenza-urgenza (quello vero, non i Cau) con tecnica piagnisteo da parte della Regione". A sostenerlo è il sindacato dei medici Snami: "Nonostante la normativa non lo preveda e siano le Ausl a dover programmare la formazione dei medici di emergenza territoriale, da molti anni la Regione vuole governare e pilotare i corsi di formazione per dare ai medici il diploma di idoneità all’Emergenza sanitaria territoriale. Senza medici formati all’Emergenza territoriale 118 risulta inoltre inutile e inapplicabile l’intesa voluta dalla Regione per i progetti a supporto dei Pronto soccorso, oggi alle prese con ulteriore sovraccarico di lavoro (media +4 per cento degli accessi) a seguito della chiusura di Punti di primo intervento nonché Pronto soccorso a favore dell’avvio dei

Cau tanto voluti dalla Regione ma ad oggi palesemente inefficaci a supportare o sgravare il sistema di emergenza"

"Serve un ripensamento per quanto riguarda i Cau, i nuovi Centri per l’emergenza urgenza". Lo chiedono Anaao Assomed e Cimo-Fesmed aziendali di Bologna: "È necessario rivedere il loro ruolo e le loro funzioni, puntando su una reale integrazione con il pronto soccorso e garantendo un percorso di indirizzamento chiaro e trasparente per i pazienti. Solo così si potrà evitare che i Cau si trasformino in un ulteriore elemento di disorganizzazione del sistema sanitario, anziché rappresentare una soluzione alle sue carenze". "Non solo non si è riscontrato alcun alleggerimento del carico di lavoro per i medici di pronto soccorso – proseguono i sindacati – che continuano a operare in condizioni insostenibili, ma si è osservato come i Cau assorbano risorse preziose dall’ospedale, andando a compensare carenze del territorio. Come ampiamente previsto si stanno configurando come semplici ambulatori di continuità assistenziale, rivelandosi inefficaci nel rispondere alle criticità dell’emergenza-urgenza".

m.ras.