CHIARA GABRIELLI
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Cronaca

La Perla, resta il nodo assunzioni. Colla prudente: "Serve cautela"

Pubblicato il bando di vendita unitaria, ma non è obbligatorio il riassorbimento di tutto il personale. Il vicepresidente tiene il punto: "Se ci prendessero il marchio sarebbe uno schiaffo a tutte le lavoratrici".

Al via le manifestazioni di interesse per acquisire il gruppo La Perla

Al via le manifestazioni di interesse per acquisire il gruppo La Perla

Bologna, 26 gennaio 2025 – La Perla, ora si va velocemente e si inizia a vedere la speranza all’orizzonte, ma ci sono ancora non poche ombre su cui fare luce. Una su tutte, il riassorbimento totale dell’organico attuale dello storico marchio di lingerie bolognese. Dopo l’uscita del bando di vendita unitaria, l’altro ieri, si apre uno scenario che sa di concretezza e che fa tirare un respiro di sollievo alle oltre 200 lavoratrici, ma i sindacati tengono gli occhi ben aperti in questa fase delicata, specie sulla riassunzione di tutto il personale e sul fronte ammortizzatori sociali, "che devono essere garantiti".

Coinvolgimento delle istituzioni regionali

Sul tema interviene il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla: "Bisogna ascoltare con grande attenzione la reazione di questi lavoratori e delle organizzazioni sindacali, abbiamo bisogno sempre di certezze, non è sufficiente solo firmare un accordo. L’accordo, un secondo dopo, ha bisogno di avere i fatti – dice Colla –. La preoccupazione è sempre nel monitorare le traiettorie con l’imprenditore, con chi deve fare gli investimenti e prendere le decisioni. Ma mi sembra che il presidio istituzionale sia molto forte, insieme anche alla città di Bologna".

Tutela del marchio e delle lavoratrici

Punto fondamentale: non si proceda all’acquisto del marchio senza garantire l’occupazione e dare un futuro allo stabilimento, a Bologna, come auspica anche il presidente della Regione Michele de Pascale. "Se ci prendono il marchio, poi non c’è più niente – Colla condivide la lettura del governatore –, senza il marchio non riusciamo a fare l’operazione industriale. Sarebbe uno schiaffo a quelle operaie, quelle donne. Per noi sarebbe inaccettabile, ci metteremmo democraticamente contro, con tutte le nostre forze, a un’operazione del genere".

Sulla riassunzione di tutti gli occupati (non obbligatoria, stando al bando di vendita fresco di pubblicazione), Colla non si sbilancia: "Su questo vediamo. Anche perché stiamo parlando di una crisi, quindi l’importante è capire la traiettoria industriale. Dobbiamo dare una risposta a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, questo è sempre stato il nostro credo, anche in momenti difficili. Ma l’altra cosa è che, se ci sono proposte serie, noi siamo istituzioni serie e abbiamo anche strumenti per accompagnare e quindi per mantenere l’occupazione. Dobbiamo essere molto attenti in questi passaggi, molto cauti, anche perché se arriva un imprenditore deve fare degli investimenti, vogliamo anche creare il giusto clima", questa regione deve essere "in grado di attrarre e di mantenere gli investimenti, non dobbiamo nemmeno spaventare nessuno".

Futuro del marchio e possibile acquirente

C’è tempo fino al 10 febbraio per le manifestazioni di interesse. Tra i possibili pretendenti, circola con insistenza il nome di Sandro Veronesi, patron di Calzedonia. "Si apre la seconda fase, la più importante, che è quella di trovare imprenditori che hanno idee industriali, investimenti, qui a Bologna, per dare una risposta a quelle lavoratrici". "Quel marchio internazionale bellissimo dobbiamo farlo rivivere e lo dobbiamo anche alla nostra città e alla nostra regione perché stiamo parlando di un’operazione importantissima".