
La ricetta del prorettore Condello: "Aiuti per gli alloggi e sconti sui bus. Ma devono aumentare i posti letto"
"Siamo preoccupati più del solito, perché le difficoltà non fanno che aumentare in quel settore". Non usa mezzi termini Federico Condello, prorettore per le studentesse e gli studenti dell’Alma Mater. Sono tanti i dubbi che sorgono perché la città, più di altre in Italia, vive un’emergenza che dura ormai da anni e che in questo periodo è sempre più e pesante per i fuorisede. Sia le matricole che gli studenti in città da tempo.
Prorettore Condello, su quali fronti si muove l’Università per risolvere il problema?
"Ci muoviamo su tre fronti. In primis, il bando per ottenere cento euro al mese di contributo sull’affitto per dieci mesi. Così da permettere agli studenti di avere un affitto a cifre sostenibili. Inoltre, uno studente dell’Unibo che rientra in determinate fasce di Isee, può arrivare a pagare 150 o 50 euro l’abbonamento dell’autobus. Questo per rendere più appetibili anche zone più lontane del centro, ma facilmente raggiungibili coi mezzi pubblici cittadini".
Il terzo fronte?
"Stiamo lavorando per anticipare le iscrizioni e i test d’ingresso affinché i ragazzi e le ragazze siano messi nelle condizioni di cercare la casa prima dei tempi in cui iniziano adesso, cioè tra la fine della primavera e l’estate".
Qualche numero?
"Siamo l’Ateneo che ospita più fuorisede italiani e internazionali. Per dare una stima, i bolognesi che studiano in città sono il 20% del totale. In città come Milano e Roma son rispettivamente oltre il 40% e il 60%. Alcune ricerche, inoltre, rimarcano il fatto che in città manchino 16mila posti letto per studenti. Così non si può andare avanti, servono incentivi".
Ad esempio?
"Speriamo nel Pnrr che, stando a quanto ci dicono, dovrebbe garantire 60mila posti letto in un anno e mezzo. Una stima che mi sembra altisonante, visto che negli ultimi 20 anni ne sono stati costruiti 40mila. Noi, con Ergo, già quest’anno abbiamo aggiunto 183 posti in più e puntiamo ad aggiungerne altri 35 nelle zone centrali in cui sono le sedi universitarie. Raggiungendo i quasi 2mila posti nelle residente. E altri 800 posti sono in costruzione. Per l’appunto, siamo fiduciosi per quanto riguarda il Pnrr".
Il problema, nonostante tutte le iniziative fatte negli anni, permane. Si è dato una spiegazione?
"Noi non condizioniamo direttamente il mercato immobiliare, tutto quello che possiamo mettere in campo lo abbiamo messo: più si alza il costo della vita e più noi aumentiamo il sostegno calando le tasse universitarie e mettendo in campo tutti gli incentivi già elencati".
E sugli affitti brevi?
"Siamo più sul livello nazionale. In quel contesto è arrivata una stretta. Penso, comunque, che bisognerebbe chiudere il problema con una ’strettona’".