FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Abusi sugli alunni, l’allarme dello psichiatra: "Una perversione che va fermata"

Il professor Ariatti analizza la vicenda dell’insegnante: "Non è detto che ai ragazzi resti un trauma". La scuola un ambiente protetto, "ma non è possibile immaginare test psicologici a ogni professore"

Lo psichiatra e professore dell’Unibo Renato Ariatti

Lo psichiatra e professore dell’Unibo Renato Ariatti

Bologna, 4 marzo 2023 – Una pulsione irresistibile, fuori da ogni senso del limite e della ragione. Questa avrebbe guidato il professore delle medie ora accusato di essersi spogliato e avere fatto gesti osceni davanti a suoi alunni, secondo lo psichiatra e docente all’università di Bologna Renato Ariatti.

Professore, cosa scatta in certi contesti?

"Siamo nell’ambito delle perversioni sessuali: mi pare di individuare dell’esibizionismo, un po’ come accade in quelle situazioni viste tante volte nei film di uomini che aprono l’impermeabile davanti a signore o bambini, o al masochismo. Senza alcun freno, dato che la persona in questione non si è minimamente curata della legge, del proprio ruolo, non l’ha fermato neppure il pensiero di poter essere scoperto e perdere il lavoro, oggi dove al tempo dei telefonini e dei social un video di questo tipo può diffondersi in pochi secondi. Dare sfogo al suo impulso era l’unico pensiero, la assoluta priorità".

Parliamo di ragazzini appena adolescenti e di un professore, una persona in teoria incaricata di proteggerli e tutelarli.

"La scuola dovrebbe essere un ambiente protetto, ma in ogni classe ci sono momenti in cui ci si può trovare soli con il professore, anche oltre al momento della lezione. È impossibile pensare di richiedere dei test a ogni aspirante docente, prima che cominci a insegnare, per valutare se abbia perversioni o se magari potrebbe svilupparne negli anni futuri. La scuola non ha e non può avere strumenti di questo tipo, nonostante quella dell’insegnante sia una professione delicata. Ma in classe un professore non può certo fare quello che vuole, è gravissimo".

I ragazzini rischiano di riportare un trauma per tutta la vita, dopo questo episodio?

"Non è detto, per fortuna. Non necessariamente quanto hanno visto o quello cui sono stati costretti a partecipare li traumatizzerà per sempre, anche se sicuramente una traccia potrebbe lasciarla, data la loro giovane età, in un periodo ancora di formazione, nonostante i tredicenni di oggi siano più maturi di quanto non fossero anni fa".

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