A tre anni dal suo femminicidio, il nome di Emma Pezemo rimane scolpito nell’Alma Mater. La studentessa trentunenne di origini camerunensi fu uccisa nella notte tra il 2 e il 3 maggio 2021 dall’ex fidanzato, che la fece a pezzi e la gettò in un cassonetto di viale Togliatti per poi togliersi la vita. Ieri pomeriggio sono stati deposti dei fiori in ricordo di Emma sulla panchina rossa della Residenza Er.go Galvani di via De Nicola, installata in sua memoria due anni fa. Una cerimonia promossa dall’Alma Mater cui hanno partecipato la direttrice di Er.go Patrizia Mondin, i delegati d’Ateneo Cristina Demaria (Equità) e Federico Condello (Studentesse e studenti), Rossella Ghigi, docente di Scienze dell’educazione. Oggi poi l’Ateneo intitolerà a Emma una sala studio a Palazzo Hercolani, con il rettore Giovanni Molari; seguirà un incontro pubblico sulla violenza di genere cui parteciperà, tra le altre, la scrittrice Silvia Avallone.
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