Alluvione Bologna, Molinella e Budrio da ricucire: "Ora una struttura provvisoria. Per la Motta serviranno anni"

Anche Pier Ferdinando Casini in visita sull’argine dell’Idice dove il ponte è stato squarciato dalla piena. Il senatore: "Nessuna fotografia o nessun video potranno mai dare l’idea di questa catastrofe"

Bologna, 30 maggio 2023 – Un sole cocente, nel primo pomeriggio di ieri, ha accompagnato la visita del senatore Pier Ferdinando Casini al ponte della Motta. Lì, sulla interrotta via Zenzalino Nord, al confine tra i territori di Budrio e Molinella, Casini è rimasto più di un’ora assieme al sindaco di Molinella Dario Mantovani e all’assessore comunale alla Sicurezza e Viabilità Gianni Righetti. "Uno scenario impressionante – ha da subito dichiarato il senatore quando è arrivato nel punto dove, il 17 maggio, il ponte della Motta è collassato e sparito nell’Idice –. Nessuna fotografia, nessun video potrà mai dare l’idea di questa catastrofe. Ed è per questo che è importante vedere dal vivo questi luoghi, queste situazioni drammatiche".

Molinella e Budrio da ricucire   "Ora una struttura provvisoria  Per la Motta serviranno anni"
Molinella e Budrio da ricucire "Ora una struttura provvisoria Per la Motta serviranno anni"

La visita di Casini è partita, dunque, dal ponte squarciato, di cui ora affiorano pezzi di quella che era una carreggiata, guard rail accartocciati e piloni di cemento. A piedi, poi, il senatore, il sindaco e l’assessore hanno percorso tutta quella parte di argine che, in direzione Selva Malvezzi, è stata erosa in più punti dalla tracimazione delle acque che è andata avanti per giorni. Lo squarcio più grande, che ha portato all’inondazione di tutti i terreni circostanti che sono ancora in parte sommersi, ha le dimensioni di un campo da calcetto ed è lì che ora si sta lavorando, senza sosta.

"Andrà ricostruito tutto questo argine e ci vorranno mesi, ma è urgente farlo prima della stagione autunnale. Ora, inoltre, sarà necessario fare sì che il corso del fiume, ora deviato da accumuli di sabbia, rami e detriti, ritorni ad essere quello di sempre per scongiurare il prosieguo delle inondazioni nella campagna limitrofa – ha dichiarato Mantovani –. Per quanto riguarda il ponte è una situazione complicata. Ci era stato proposto un ponte Bailey, ma, in quanto tale, sarebbe stato a una sola corsia e non transitabile per i mezzi pesanti: per questa area era impensabile. Si creerà, dunque, in circa sei mesi, un ponte provvisorio che girerà attorno a quello della Motta ricollegando i territori. Il ponte definitivo avrà bisogno di anni prima di esistere di nuovo". Si tratta, comunque, di un futuro non facile. "Non sappiamo ancora quale sarà il tracciato di un ponte provvisorio né dove verrà fatto passare con esattezza. Chi di competenza dovrà valutare anche se espropriare dei terreni per questa infrastruttura". Il senatore Casini ha, dal canto suo, sottolineato l’importanza di rinominare un commissario nel più breve tempo possibile.

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