Vi racconto un fatto grave accadutomi su un treno Trenitalia Tper. È una vicenda che non riguarda solo me, ma che rappresenta ciò che è stato, fino a poco tempo fa, il quotidiano di molti pendolari: un sistema punitivo e rigido, che finiva per colpire anche chi viaggiava onestamente. Il 6 aprile 2024 sono salita a bordo di un treno regionale con un biglietto elettronico nominativo acquistato regolarmente online. A causa dell’esaurimento del traffico dati sul mio telefono, non sono riuscita a completare il check-in digitale tramite l’app di Trenitalia Tper, che all’epoca era obbligatorio. Non ho viaggiato senza biglietto: ho mostrato al controllore il titolo di viaggio, spiegando l’inconveniente. Ma non è bastato: sono stata multata con una sanzione di 300 euro, diventata poi 330,36 euro includendo la notifica e il riacquisto del biglietto che avevo già pagato. Il paradosso? Pochi mesi dopo, Trenitalia Tper ha abolito la procedura di check-in, riconoscendone l’inadeguatezza e i problemi che causava. Eppure, per chi è stato sanzionato prima, nessuna revisione, nessun rimborso, nessuna tutela.
Eva Milena Failla