Nuovo stadio Bologna, Merola affonda l’outlet ai Prati di Caprara

L’annuncio del sindaco, il Comune metterà 30 milioni. “I soldi per ristrutturare il Dall'Ara sono già in bilancio”

Il sindaco Merola ieri sera alla Festa del’Unità

Il sindaco Merola ieri sera alla Festa del’Unità

Bologna, 1 settembre 2018 – Colpo di scena. Ai Prati di Caprara non si farà nessun outlet, perché sarà il Comune in prima persona a rifare nuovo il Dall’Ara insieme con il Bologna Calcio. Ad annunciarlo è stato lo stesso sindaco Virginio Merola – ieri sera dal palco della Festa dell’Unità in Fiera – durante la sua prima uscita pubblica dopo la pausa estiva.

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Una novità inaspettata, che di fatto mette una pietra tombale sul progetto a quattro mani a cui stavano lavorando da oltre un anno il patron rossoblù Joey Saputo e l’industriale Gaetano Maccaferri, che prevedeva proprio ai Prati di Caprara la costruzione di una cittadella della moda per bilanciare la spesa del restyling dello stadio. Invece i soldi ce li metterà Palazzo d’Accursio: 30 milioni («Già a bilancio, senza alzare le tasse», ha promesso il primo cittadino) che si aggiungeranno ai circa 40 che sborserà, invece, Saputo, in modo da raggiungere più o meno la cifra del progetto preliminare per la ristrutturazione dell’impianto presentato in Comune.

Tutto il quartiere verrà riqualificato
Tutto il quartiere verrà riqualificato

E il Bologna? «Ho informato Fenucci (amministratore delegato della società, ndr), ha preso atto della decisione, è d’accordo». Ai Prati di Caprara, invece, «sorgerà un grande parco, che sarà molto più grande dei Giardini Margherita – ha proseguito Merola –: un bosco urbano, ma anche un luogo dove sperimentare la costruzione di nuove case popolari come Dio comanda, belle dal punto di vista architettonico e a risparmio energetico».

Insomma, ecco la svolta a consumo zero che chiedeva a gran voce, da mesi, il comitato civico ‘Rigenerazione No Speculazione’, capace di raccogliere oltre 2.500 firme a difesa dell’area e di ottenere, proprio ieri mattina, il via libera a un’istruttoria pubblica. Una vittoria politica che inevitabilmente ha influenzato il cambio di rotta deciso da Merola. «Nessuno ci ascoltava quando dicevamo che non ci era stato presentato alcun progetto su un outlet e su una città della moda», ha rivendicato il sindaco: «Ho ascoltato con pazienza democratica, ma un’amministrazione parla per atti e non per idee e ipotesi, invece ne ho sentite di tutti i colori in questo periodo. Non esiste alcun progetto di outlet, perché ci è stata consegnata solo un’idea».

Merola ha inoltre spiegato che la procedura che legava il centro commerciale al nuovo Dall’Ara era troppo rischiosa: «Era farraginosa, a rischio di ricorsi che non possiamo permetterci. In questi casi si rischiano tempi infiniti. Invece noi applicheremo la legge nazionale sugli stadi, che ha un grande vantaggio: sveltisce i tempi e ci permette di avere la certezza che i lavori potranno partire». Il lavoro insieme alla società rossoblù partirà subito: «Due giorni fa è arrivato il progetto dello stadio. Con Fenucci ci vedremo già la prossima settimana, aprendo un tavolo tecnico su questa nuova idea, in modo da sapere esattamente il costo dell’operazione una volta che l’avremo verificato insieme». Merola ha chiarito che questa svolta non peserà né sul bilancio comunale, né sulle tasche dei cittadini, e non toglierà risorse ad altri progetti: «Il piano investimenti della città resta confermato e continueremo a diminuire l’Irpef, allargando sui servizi sociali».

Questo perché «il nostro bilancio è solido, uno dei migliori in Italia, e ritengo che dobbiamo continuare a stare in Europa e lavorare come si fa in Europa, mettendo insieme pubblico e privato». Merola ha quindi chiuso con una metafora calcistica: «Non sono il massimo esperto in materia, lo sanno tutti, ma tutte queste persone che continuano a tifare anche sotto la pioggia o quando la squadra perde ci lanciano un bel messaggio: giusta o sbagliata, questa è la nostra città e dobbiamo sostenerla».

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