Omicidio Vergato, scarcerato uno dei fermati. "Sono innocente"

La versione del romeno Mihai Nutu Apopei convince il giudice

A sinistra la vittima, a destra Rudic, che resta in carcere

A sinistra la vittima, a destra Rudic, che resta in carcere

Bologna, 3 agosto 2019 - Uno dei due uomini fermati l’altro giorno per l’omicidio di Consolato Ingenuo, il 42enne trovato senza vita in un dirupo tra Tolè e Cereglio, a Vergato, è stato scarcerato.

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Secondo il gip Domenico Panza, infatti, la versione fornita da Mihai Nutu Apopei, rumeno 50enne e da tempo amici di Ingenuo stando a chi li conosceva, è credibile. L’uomo infatti – che è difeso dall’avvocato Tiziana Zambelli – ha sostenuto di essere innocente e di essere intervenuto soltanto in una prima fase della rissa, in cui ha cercato di separare Ingenuo dall’altro uomo fermato, il 34enne serbo Ivan Rudic.

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Così dunque si giustificherebbero le tracce di sangue trovate sugli abiti che indossava la sera in cui Ingenuo è stato ucciso; poi però, Apopei se ne sarebbe andato a casa e non avrebbe saputo più nulla della sorte del 42enne. Convalidato invece il fermo per l’altro fermato, Rudic: questi si sarebbe infatti avvalso della facoltà di non rispondere.

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