Petizione per salvare la sanità pubblica. Donini: “E il governo ci convoca per le assicurazioni private”

A Bologna anche il sindaco Lepore firma l’appello. Già 41mila i consensi sulla piattaforma Change.org

La firma della petizione a Bologna con il sindaco Matteo Lepore

La firma della petizione a Bologna con il sindaco Matteo Lepore

Bologna, 22 marzo 2023 – “Chiediamo che il Governo, anziché occuparsi di chiamare le Regioni in audizione al Senato a parlare di sistema assicurativo privato integrativo per la sanità, chiami le Regioni al tavolo per garantire loro la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale”.

Così Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute dell’Emilia-Romagna e coordinatore della commissione salute della conferenza delle Regioni, a palazzo d’Accursio, intervenuto alla presentazione della petizione in difesa della sanità pubblica. “Bisogna difendere il Sistema sanitario nazionale. Non più tardi di due settimane fa –  ricorda – come Regioni abbiamo lanciato in modo unitario un grido d'allarme ai ministri Schillaci e Giorgetti, chiedendo un tavolo urgente per evitare la riduzione dei servizi o disavanzi da parte delle Regioni. Ebbene, non abbiamo ricevuto neanche una risposta. Quindi evidentemente, per il governo l'appello di tutte le regioni per salvare il servizio sanitario nazionale non è una priorità. Invece, siamo stati chiamati dal Senato, per ben tre volte, a parlare di forme assicurative integrative. È lì che si vuole andare? Prima di arrendersi lo Stato dovrebbe svolgere il suo compito", ammonisce Donini, anch'egli firmatario dell'appello nato dalla Romagna per salvare il servizio sanitario nazionale.

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L'appello ha ottenuto già oltre 41.000 consensi su Change.org e si punta a una "grande iniziativa nazionale" che vada oltre le parti politiche. "Abbiamo bisogno che la priorità sia salvare il sistema sanitario nazionale, perché non c'è più tempo", avverte il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha firmato oggi. "Avere assicurazioni private per la sanità –  sottolinea sulla scia di Donini –  vuol dire che ognuno si arrangia con la propria carta di credito. Sulla sanità e l'autonomia differenziata si vuole dividere ancora di più il paese. Ci dobbiamo schierare contro queste scelte".

Vasco Errani, ex presidente regionale e senatore, anch'egli al Comune di Bologna questa mattina, chiarisce che l'obiettivo "è far partire un movimento nel Paese, che vada ben oltre gli addetti ai lavori. Non c'è consapevolezza nel paese del fatto che forse per la prima volta è in discussione la tenuta del sistema sanitario e non basta che a mettersi in moto siano le istituzioni".

Tra i promotori dell'appello anche Giovanni Bissoni, già assessore regionale alla Sanità dal 1995 al 2010: "I problemi –  ammette – non nascono oggi, con questo Governo. Non abbiamo consegnato una bella situazione in sanità perché è dal 2011 che stiamo definanziando il servizio sanitario nazionale senza fare le riforme necessarie". Per il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, servono sia più soldi sia riforme. "Il sistema sta crollando –  sottolinea – Basta avere un familiare che ne ha bisogno per sapere quale sia la situazione della non autosufficienza. Sull'emergenza-urgenza non si trovano i professionisti e si rischiano di lasciare i cittadini senza prestazioni. Azioni di risparmio di possono fare e le abbiamo fatte, ma non sono sufficienti". Era presente anche Mariella Martini, presidente Asp di Reggio Emilia.

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