Portici Bologna, Borgonzoni: "Il Comune sia più cauto"

La sottosegretaria: "Perché rendere pubblica ora l’interlocuzione con l’Unesco? È rischioso bruciare le tappe, serve prudenza"

Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega, è sottosegretaria al ministero della Cultura

Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega, è sottosegretaria al ministero della Cultura

Bologna, 3 marzo 2021 - "La città ha fatto quello che doveva fare. E lo ha fatto benissimo. Ma ora sono vietati gli errori di comunicazione: ci vogliono cautela e riserbo, il Comune prima di esprimersi frettolosamente verso l’esterno ascolti gli uffici del servizio Unesco del ministero della Cultura". La bacchettata sulle mani di Palazzo d’Accursio arriva da Lucia Borgonzoni, che da poco ha giurato al premier Draghi per il suo ritorno nel ruolo di sottosegretaria alla Cultura. L’esponente della Lega va dritta al punto: il Comune, che due giorni fa ha comunicato urbi et orbi l’integrazione del dossier per la candidatura dei portici a Patrimonio dell’Umanità Unesco, come richiesto dall’Icomos (organo consultivo dell’Unesco), avrebbe dovuto essere più cauto nel rendere pubblica l’interlocuzione in corso con Parigi. Secondo la sottosegretaria, l’assessora Valentina Orioli avrebbe dovuto quindi aspettare gli esiti dei prossimi passaggi tecnici.

Sottosegretaria Borgonzoni, perché secondo lei il Comune avrebbe dovuto aspettare per dare conto del confronto con i tecnici dell’Icomos? "Sarò chiara: è un momento delicato e non ha senso bruciare le tappe. E uno studente non può proclamarsi promosso prima del voto del professore. È stato presentato un dossier e sono state richieste delle integrazioni, sulla candidatura dei portici, perché alcuni aspetti non hanno convinto i tecnici Icomos. E durante un negoziato a così alto livello bisognerebbe essere tranquilli, cauti nel seguire la prassi comunicativa che si segue in questi casi".

Un errore per lei che potrebbe compromettere il percorso? "Quello dei portici Unesco è un riconoscimento che vogliamo tutti: lo vogliono i cittadini di Bologna e lo vogliono tutte le forze politiche, a prescindere dal colore. Ci abbiamo investito e ora non si deve rovinare la candidatura uscendo prima delle risposte tecniche dell’Icomos. Si rischiano così intoppi indesiderati, il Comune piuttosto segua le indicazioni e faccia lavorare gli uffici del ministero, ovvero chi queste partite delicate ad alto livello le sa gestire. La fretta eccessiva rischia di far arrabbiare qualcuno a Parigi, e non sai mai se poi ti possano sollevare altre questioni. La spingiamo tutti insieme questa candidatura, che ha carattere nazionale, il Comune però non faccia l’errore di voler metterci la sua bandierina, non c’è nessuna gara a chi lo comunica prima".

Lei è già tornata a seguire i portici in prima persona? "Ho già in mano tutti i dossier legati a Bologna. Sto già guardando anche la questione di Villa Aldini per vedere cosa si può fare. E poi c’è la prossima sfida".

Quale? "Le sfogline patrimonio immateriale dell’Umanità. Presto faremo ripartire il lavoro con le associazioni e tutte le realtà che a Bologna hanno a cuore questa missione. Come per la pizza, per vincere bisogna puntare ’sull’arte’ gastronomica. E il carattere storico prettamente femminile delle sfogline godrà di prestigio e fascino".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro