Raccolta indifferenziata Bologna, guasti ai cassonetti. Quasi 12mila blocchi in due anni

Carta Smeraldo, al quartiere Savena e in centro la maggior parte delle segnalazioni di malfunzionamento. Il consigliere di FdI Brinati: "Quando non si aprono la gente butta tutta l’immondizia nell’umido"

Olga, studentessa, apre uno dei cassonetti dell’indifferenziata con la Carta Smeraldo

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Bologna, 13 febbraio 2023 – Sono stati 11.676, in due anni, i malfunzionamenti dei cassonetti dell’indifferenziata che si aprono con la Carta Smeraldo. Un numero importante che fa riferimento soltanto agli anni 2020 e 2021 e che non tiene nemmeno conto di tutti i Quartieri della città, perché come riferisce la risposta del Comune all’interrogazione di Stefano Cavedagna (capogruppo di Fd’I in Comune), sul San Donato-San Vitale, sul Navile e sul Borgo Panigale -Reno non ci sono ancora "dati consolidati circa l’andamento degli interventi di manutenzione e riparazione poichè in attesa di acquisire da Hera i dati del 2022".

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Però ci sono quelli del Savena, il quartiere che ha registrato più malfunzionamenti: nel 2020 ce ne sono stati 4.047, di cui 69 alla componente elettronica, 430 alla parte meccanica e 3.548 a causa di conferimenti con conformi. Un dato imponente quest’ultimo, che fa riflettere anche sulle buone pratiche dei cittadini. Nel 2021 i malfunzionamenti sono stati 2.393. Al Savena complessivamente sono stati registrati 2.256.282 conferimenti, con una media di un malfunzionamento ogni 940 conferimenti. In centro storico invece, sempre nel primo anno della pandemia, si sono verificati 2.097 malfunzionamenti, 1.835 a causa di conferimenti con conformi. Sono stati 1.534 i malfunzionamenti invece nel 2021, con oltre mille conferimenti sbagliati. Nel 2021 sono stati 860 i malfunzionamenti al Porto-Saragozza (1 ogni 2.280 conferimenti), 745 al Santo Stefano (1 ogni 2.080).

Dopo aver coperto tutto il perimetro cittadino, i picchi di guasti in particolare al Savena – così Fabio Brinati, consigliere Comunale di Fd’I –. Forse questo accade perché sono i più ‘vecchi’? Se così fosse, sarebbe un dato allarmante dopo poco tempo dall’installazione delle nuove tecnologie". "Il Savena ha un triste primato – aggiunge il consigliere di Fd’I –. Recentemente il Comune ha scelto di togliere il sistema a chiave per aprire l’umido. Ora, i cassonetti dell’umido, che si aprono a pedale, vengono impiegati come cassonetto di riserva qualora non funzionasse la Carta Smeraldo. Il risultato? In più punti della città i cassonetti per l’umido sono pieni di rifiuti indifferenziati". "La Bolognina, e in generale tutto il Navile, è la zona che più è peggiorata. Non passa giorno che non ci arrivi una segnalazione di cataste di rifiuti accanto i cassonetti", chiude Francesco Nadalini, consigliere di Quartiere al Navile per Fd’I.

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