Bologna, racket pompe funebri. I sindacati: "Mancato il controllo sugli abusi"

Il Comune ribadisce ancora la propria estraneità: "Al più presto un nuovo Cda della Servizi Cimiteriali"

Bologna, racket delle agenzie funebri: i carabinieri sequestrano dei documenti (Schicchi)

Bologna, racket delle agenzie funebri: i carabinieri sequestrano dei documenti (Schicchi)

Bologna, 19 gennaio 2018 - "Chi era escluso dal cartello, magari, ora potrà finalmente lavorare". Prova a sdrammatizzare, nonostante sia "ben conscio della gravità della situazione" legata alla maxi inchiesta sul racket del caro estinto, Maurizio Lago, il segretario regionale di Uiltrasporti che, a proposito del giro d'affari illeciti da 13 di milioni di euro venuto alla luce con l'operazione ‘Mondo sepolto’, parla di "un settore nel quale da sempre, a Bologna come altrove, onesti imprenditori convivono con realtà meno specchiate".

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I timori di ripercussioni immediate sull'occupazione, benché i gestori coinvolti siano molti, non sembrano però in cima alla lista delle preoccupazioni, mentre a mettere ansia alla federazione trasporti di Uil è, piuttosto, "il mancato controllo sugli abusi da parte degli enti preposti". In primo luogo il Comune, che, chiamato in causa dal possesso del 51% delle quote della Servizi Cimiteriali Srl amministrata da Massimo Benetti, nelle parole dell’assessore al Bilancio Davide Conte ha ribadito, ieri, "l’estraneità dell'amministrazione rispetto a qualunque addebito e la volontà di convocare al più presto un Cda della società che riassegni le cariche degli indagati e garantisca la regolare erogazione dei servizi".

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Se, dalla Filt-Cgil, il segretario regionale Massimo Sgargi afferma di "non avere ricevuto segnalazioni di problemi da parte di lavoratori dei nostri settori", però, il suo omologo di Fit-Cisl, Aldo Cosenza, chiede proprio a Palazzo D'Accursio un confronto diretto sul tema, "allarmato da un quadro dai contorni tali che nessuno degli addetti del comparto può certo dormire sonni tranquilli".

Allo stato attuale, prosegue Cosenza, "non abbiamo comunque notizia di posizioni a rischio, ma ci riserviamo di chiedere al Comune di Bologna di convocarci con urgenza, per essere informati con chiarezza sull’iter che si intende seguire in futuro".

Intanto, mentre le forze dell’ordine e la magistratura sono al lavoro e le misure cautelari disposte sono già 30, pare non fermarsi l’attività dei due consorzi nell'occhio del ciclone. Stando a quanto affermano dalle rispettive segreterie, infatti, sia la R.i.p. Service che la C.i.f. srl sono tutt’ora in grado di svolgere le proprie mansioni, mentre non si può dire lo stesso delle ditte ‘consorziate’ come la Lelli, la Franceschelli e la Golfieri, con le serrande chiuse fino a data da destinarsi.

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