Bologna, sicurezza strade: 70 ad alto rischio. "Servono più autovelox"

Larghetti: "Salvano vite. Irresponsabile dire che si vuole soltanto fare cassa". I tratti pericolosi segnalati dai comuni della provincia alla Città metropolitana

Bologna, 2 dicembre 2022 - Settanta punti pericolosi nelle strade del bolognese. Tutti, almeno sulla carta, idonei a essere controllati con autovelox. "È il risultato del monitoraggio fatto dai 55 comuni della provincia sulla rete stradale", spiega Simona Larghetti, consigliera comunale di Coalizione civica e delegata alla sicurezza stradale in Città metropolitana.

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Simona Larghetti, delegata del sindaco alla sicurezza stradale in Città metropolitana
Simona Larghetti, delegata del sindaco alla sicurezza stradale in Città metropolitana

Si tratta di punti "da monitorare, in cui eventualmente installare degli autovelox" per limitare le velocità. Ma in alcuni casi si potrebbe ricorrere a misure alternative, "come per esempio modifiche del disegno degli incroci o segnali luminosi". A oggi, sulle strade del territorio metropolitano gli autovelox sono 17. Potrebbero presto moltiplicarsi in modo esponenziale. Con l’inevitabile strascico di polemiche. La Larghetti definisce "irresponsabile" chi mette in dubbio l’utlità dei velox. "La sicurezza stradale è una scienza che si basa su dati – afferma –, non su statistiche personali, su ‘mi pare...’ o altre chiacchiere da bar".

Sui tratti di strada controllati dagli occhi elettronici "il numero di incidenti è crollato. Da ultimo è successo sulla Futa, che prima era un cimitero. Non è più accettabile che ci sia ancora chi vive il rispetto dei limiti di velocità come una limitazione dei propri diritti e non come un modo per non fare del male agli altri, al punto da accettare di correre il rischio di uccidere».

La Larghetti, poi, respinge l’accusa, spesso rivolta ai sindaci, di volere fare cassa con i velox. "È un’assurdità – sbotta –. Nessuno mette i velox per fare multe, ma perché tutti rispettino le regole. Io sogno il giorno a zero multe. Ma è ora che tutti capiscano che il rispetto delle regole non è un’opzione, che alcune regole sono più importanti di altre. E che il livello di responsabilità è proporzionale al mezzo che si conduce".

La consigliera invita i detrattori ad allargare la visuale, a guardare l’esperienza di altri Paese. "A Bruxelles, da quando è stata introdotta la ‘città 30 km/h’, sono stati montati 90 autovelox. E ne sono pronti altri 35. In questi due anni sono calati drasticamente incidenti, feriti e morti. Come si fa a non capire?".

 

 

 

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