Sinisa Mihajlovic malato, Gianni Morandi: "Il mio amico vincerà col coraggio di un leone"

Il cantautore: "Il ritorno della leucemia è stato un fulmine a ciel sereno, questa proprio non ci voleva. Gli sono vicino. Lui sa caricarsi il peso sulle spalle e andare avanti per la sua strada, è ammirevole"

Sinisa Mihajlovic, il sindaco Matteo Lepore e Gianni Morandi in Comune

Sinisa Mihajlovic, il sindaco Matteo Lepore e Gianni Morandi in Comune

Bologna, 28 marzo 2022 - "A novembre abbiamo festeggiato insieme i due anni dal trapianto e poi la cittadinanza onoraria. Ho ancora negli occhi il Sinisa sorridente e adesso è arrivata questa brutta notizia...".

Gianni Morandi appartiene a quel genere, non comune, di persone che prima di parlare pretende di capire. E che maneggia con cura le parole perché sa che le parole hanno un peso adesso che la vita, per l’amico Sinisa Mihajlovic, è di nuovo una partita da vincere contro la leucemia, giocandola in una corsia d’ospedale.

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Morandi, un fulmine a ciel sereno?

"Per me lo è stato. Sabato stavo facendo altre cose, ho letto la notizia sul telefonino e sono rimasto di sasso. In un momento come questo è difficile anche solo trovare le parole giuste".

Quali ha scelto per infondere coraggio a Sinisa?

"Il coraggio Sinisa per fortuna ce l’ha di suo: e che coraggio. Gli ho mandato un messaggio sul telefono per dirgli che gli sono, anzi gli siamo, tutti vicini. E che ancora una volta ci dimostrerà di poter essere più forte di tutto e di tutti".

Il suo stato d’animo oggi?

"Lo stato d’animo di chi è in ansia per un amico, per una persona a cui vuoi bene".

Macchina indietro a novembre, lei e Sinisa che cantate insieme ‘Io Vagabondo’ in un locale della collina per celebrare i due anni dal trapianto di midollo osseo e due settimane dopo siete di nuovo fianco a fianco a Palazzo d’Accursio quando Mihajlovic riceve la cittadinanza onoraria.

"La festa fu una bella festa (c’era anche tutta la squadra, ndr). Il giorno della cittadinanza onoraria dissi che per me era un’emozione vedere riconosciuto il legame forte che c’è tra Sinisa e questa città. E a maggior ragione lo penso ora".

Questo legame lo aiuterà nell’affrontare un passaggio di nuovo così difficile?

"Penso proprio di sì. Anche se la vera forza di Mihajlovic, e lo ha già dimostrato due anni fa, è che non fa pesare a nessuno quello che gli è successo. Si carica il peso sulle spalle, va avanti per la sua strada e continua a fare il suo lavoro: è davvero ammirevole".

Di forza oggi gliene serve tanta.

"Quella certo non gli manca. Certo che proprio quando sembrava che la battaglia fosse definitivamente vinta questa cosa non ci voleva. Ma io continuo a pensare che lui la battaglia la vincerà una volta per tutte. E in questa battaglia lui sa di non essere solo".

Allude alle eccellenze della sanità bolognese?

"Sì. Al Seragnoli e al Sant’Orsola sono davvero all’avanguardia. Bisogna fidarsi dei medici".

Vale anche per la sua mano che ancora la fa tribolare?

"Lasciate stare la mia mano. Ci vorrà il suo tempo, ma non è una cosa così grave".

In questi anni che hanno cementato la vostra amicizia che cosa ha apprezzato di più dell’uomo Sinisa?

"Il legame fortissimo che ha con la famiglia, il valore che dà al rapporto con i figli e con la moglie Arianna. So quanto gli sono stati e gli saranno ancora vicini".

Vicina potrà essergli anche la squadra, nonostante la separazione fisica.

"Sono sicuro che allenare di nuovo dall’ospedale, se così si può dire, sarà un grande stimolo in più per aiutarlo a vincere anche questa battaglia".

 

 

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