La pillola che fa paura: spaccio di ossicodone, chiusa farmacia a Bologna

Un mese di stop, due dottoresse denunciate dalla Squadra mobile. Negli Stati Uniti l’oppioide ha causato 500mila morti per overdose

Farmacia chiusa per un mese dopo l’intervento della Squadra mobile. Negli Stati Uniti l’oppioide ha causato 500mila morti per overdose

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Bologna, 27 marzo 2024 – Si stima che negli Stati Uniti, tra il 1999 e il 2017, 500mila persone siano morte, stroncate da overdose di OxyContin. E adesso, questo antidolorifico oppioide, classificato in Italia nella tabella delle sostanze stupefacenti, la cui controversa storia è stata anche raccontata in due serie tv, ‘Painkiller’ e ‘Dopesick’, inizia a far paura anche a Bologna.

Per capire perché, va fatto un passo indietro, arrivando fino allo scorso 19 gennaio. Quel giorno, i poliziotti della Squadra mobile, a seguito di più segnalazioni e informazioni confidenziali ricevute, avevano iniziato a monitorare un cittadino egiziano, sospettato di spacciare proprio il farmaco a base di ossicodone.

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Era così stata avviata un’attività di osservazione dell’uomo, che era stato seguito dagli agenti nei suoi giri quotidiani. Un peregrinare che lo aveva condotto fino alla farmacia Parco Nord di via Ferrarese. Qui l’uomo era entrato e, dopo aver consegnato 2mila euro in contanti alle farmaciste, si era visto dare in cambio 40 scatole di OxyContin, contenenti ognuna 28 pasticche. Il farmaco, ovviamente, può essere ceduto solo dietro prescrizione medica: da quanto accertato dalla polizia, non solo l’egiziano non aveva presentato alle farmaciste alcuna ricetta, ma anzi la titolare e la dottoressa al lavoro con lei in quel momento avevano segnato soltanto due scatole, per 102 euro totali, come vendute. A quel punto gli agenti sono entrati in azione, qualificandosi e identificando i tre. Sia il ‘cliente’ che le farmaciste, a seguito di controllo in bancadati, sono risultati incensurati. La perquisizione è stata estesa poi anche all’abitazione dell’uomo, dove però la polizia non ha trovato null’altro.

Al termine degli accertamenti, i poliziotti della Squadra mobile hanno denunciato l’uomo e le due donne per spaccio. La polizia ha quindi segnalato la situazione anche all’Ausl e ai carabinieri del Nas. E, venerdì scorso, a seguito di ulteriori verifiche e controlli, è stato eseguito un provvedimento di sospensione, della durata di un mese, dell’attività della farmacia Parco Nord. Sulla vetrata della farmacia è adesso affisso un semplice cartello, a indicare che fino al 22 aprile resterà chiusa.

Questo, mentre la Squadra mobile sta ovviamente continuando a lavorare per capire quale fosse la rete di cui faceva parte l’egiziano, se ci siano stati ‘acquisti’ precedenti di ossicodone nella stessa farmacia e a quale mercato fosse destinata la pillola che, se utilizzata a scopo ‘ludico’ e non per dare sollievo a pazienti affetti da patologie estremamente gravi e dolorose, ha degli effetti devastanti.

Negli Stati Uniti, per definire la dipendenza diffusa da OxyContin si è parlato di epidemia. In Italia, invece, questo farmaco è emerso alle cronache relativamente di recente. Nel dicembre scorso, a Pavia, i carabinieri hanno disarticolato una rete composta da otto persone, accusate di aver avviato un traffico di OxyContin verso gli Stati Uniti. Ogni pillola da 80 milligrammi veniva poi venduta negli Usa a un prezzo compreso tra gli 80 e i 100 dollari.

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