Strage di Bologna, bufera sull’associazione dell’ex Nar

L’accusa a Ciavardini: "Favoritismi nella scarcerazione di amici dell’ex terrorista". Bolognesi: "Esterrefatto". Lui replica: "Tutto strumentale"

Luigi Ciavardini ha già scontato i 30 anni di condanna per la strage di Bologna

Luigi Ciavardini ha già scontato i 30 anni di condanna per la strage di Bologna

Bologna, 30 giugno 2022 - L’11 ottobre tornerà in tribunale a Bologna a parlare di strage. Quella per cui è stato condannato a 30 anni in via definitiva per concorso nella carneficina del 2 agosto 1980. E per la stessa ora deve rispondere di falsa testimonianza (nell’ambito del processo Cavallini). Ma per l’ex Nar Luigi Ciavardini i guai non sembrano finiti. Meglio, le polemiche. Quelle che da qualche giorno divampano attorno all’associazione Gruppo idee, da lui fondata nel 2009, che opera nel carcere di Rebibbia e organizza eventi e corsi per detenuti.

Strage di Bologna, la sentenza: Bellini condannato all'ergastolo

Il caso. Il tutto nato da una video-inchiesta di Roma Today nella quale si sostiene che l’associazione sceglierebbe i detenuti beneficiati, in violazione delle regole carcerarie che prevedono la competenza esclusiva dell’area educativa e della direzione. Non solo: forte delle conoscenze acquisite nell’ambito carcerario, la stessa avrebbe aiutato persone selezionate e vicine al fondatore ad uscire dal carcere. Come l’ex Nar Gilberto Cavallini, condannato in primo grado all’ergastolo per la strage di Bologna. Apriti cielo. "Un’associazione fondata da un terrorista condannato in via definitiva – chiosa Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime del 2 agosto – dove ci si vanta di aver fatto uscire un altro terrorista? (il riferimento è alle parole nel servizio della moglie di Ciavardini, Germana De Angelis, presidente del Gruppo idee, ndr ) Diciamo che resto esterrefatto. Non sono un esperto di leggi carcerarie ma se tutto ciò fosse vero sarebbe gravissimo e la politica avrebbe peccato di enorme disattenzione. Nell’ultimo processo a carico di Paolo Bellini e dei mandanti della strage abbiamo scoperto che i terroristi neri venivano pagati dallo Stato, ora non vorremmo scoprire che esiste pure una rete di protezione che li fa uscire dal carcere".

Ministro accerti. Sottolinea ancora Bolognesi, che intanto annuncia la volontà dell’Associazione di costituirsi parte civile contro Ciavardini nel processo per falso: "Non sono contrario al recupero dei detenuti, alle associazione e alle cooperative che lo fanno, ma non vorrei scoprire che dietro esista dell’altro". Intanto nelle ultime ore sono arrivate due interrogazioni al ministro Cartabia: da Elena Fattori e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) e dal bolognese Andrea De Maria (Pd) i quali sollecitano "un intervento di verifica del Governo", chiedendo se "corrisponde al vero che la selezione dei carcerati" sarebbe stata "delegata a una associazione che di fatto ha esautorato la competenza delle istituzioni".

L’ex Nar. Sulla vicenda è intervenuto al Carlino Luigi Ciavardini, ribadendo con forza che "noi non scegliamo proprio nulla perché non spetta all’associazione". Poi l’aggiunta: "Mi meraviglio – dice – che dopo tanti anni in cui ci hanno insegnato che la solidarietà sta alla base del reinserimento di un detenuto, oggi si viene a dire che tutto è sbagliato. Una polemica che ritengo del tutto strumentale". Un commento è arrivato anche dal suo avvocato, Alessandro Pellegrini: "Una rete di protezione dei terroristi neri? Accuse strampalate e prive di credibilità". Infine su Cavallini: "E’ in semilibertà sulla base di un provvedimento ’stralegittimo’ dell’autorità giudiziaria e ribadito anche dopo la sentenza di primo grado. Chi parla di favoritismi è in malafede".

 

 

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