
Controllo del biglietto sul bus (Foto di repertorio Ansa)
Bologna, 25 giugno 2015 - In dieci mesi dall’introduzione della nuova norma a Bologna, Tper non ha fatto neanche una multa per il mancato rispetto dell’obbligo di validare i titoli di viaggio (abbonamenti compresi) tutte le volte che si sale su un bus. Una sanzione sarebbe possibile, ma l’azienda continua a puntare sulla sensibilizzazione e l’introduzione effettiva delle multe “non è prevista neanche nei prossimi mesi”.
A spiegarlo è il direttore amministrativo di Tper, Fabio Teti. “La volontà dell’azienda - ricorda Teti - è stata sempre quella di cercare una maggiore condivisione, non ci interessava fare sanzioni”. Si tratterebbe di un verbale da sei euro, in base alla legge regionale e, per altro, “costa di più fare la multa dell’incasso”, fa notare il manager. Tanto che gli accertatori “non hanno neanche i blocchi per fare i verbali”, aggiunge Teti. Quando la novità fu presentata, prima dell’entrata in vigore della norma lo scorso agosto, Tper spiegò che l’introduzione graduale della validazione obbligatoria avrebbe comportato, “per alcuni mesi”, una fase senza multe. Scelta che ancora oggi Tper decide di confermare: finora il nuovo sistema “ha dato risultati più che soddisfacenti” e l’introduzione delle multe “non è prevista neanche nei prossimi mesi”; semmai, ricorda Teti, finora l’azienda ha puntato sul meccanismo inverso, estraendo premi da assegnare a chi valida correttamente. Piu’ volte l’obliterazione obbligatoria ad ogni viaggio è finita sotto accusa perché, ad esempio, imputata di creare difficoltà agli anziani, esponendoli anche ad un maggior rischio di furti vista la necessità di mettere spesso le mani nella borsa o al portafogli. Teti assicura che non è così: anzi, “studenti ed anziani sono quelli che si sono adattati meglio”.
Per di più, analizzando i dati assicurativi, emerge che “da agosto a dicembre sono calati gli eventi predatori” a danno degli anziani, “forse anche perché con la validazione obbligatoria - riferisce il manager - sono più attenti alle proprie cose”. Qualche problema c’è invece stato con i citypass, ammette Teti, ma nelle prossime settimane verrà introdotta una modifica tecnica che consentirà di evitare la confusione tra validazione per la salita a bordo e vera e propria nuova convalida. Teti, per il resto, conferma il buon andamento sul fronte controlli: con le campagna “Io vado e non evado”, dall’ottobre 2012 ad oggi l’evasione rilevata è calata dall’8,1% a circa il 7%. Un dato all’apparenza negativo è che, Tper incassa solo il 50% delle multe: però, sottolinea Teti, la percentuale è comunque maggiore a quella registrata “per qualsiasi tipologia di imposta, dall’Irpef al canone Rai, a livello nazionale”; inoltre, la quota rappresenta il doppio di quella riguardante altre aziende del traporto pubblico locale, che vanno anche al di sotto del 20%. Rientra in questo capitolo il tema del comportamento dei verificatori, spesso accusati di atteggiamenti troppo duri da parte degli utenti. Nell’attività a bordo dei bus, “le Forze dell’ordine vengono chiamate un paio di volte al giorno”, aggiunge il direttore, sottolineando che “non possiamo permetterci di farlo al minimo problema”. Eppure, anche per evitare maggiori tensioni, Teti assicura che i verificatori applicano un significativo “margine di tolleranza” tra casi sanzionabili ed effettivamente sanzionati, pari al 24% dei controlli; si tratta, ad esempio, di situazioni in cui l’utente ha superato di poco l’eta per l’abbonamento giovani o e’ sbagliata la zona di validita’ del biglietto.