Cocaina dal Perù per la Bologna bene, sgominate due bande. Arrestato l'ultrà Kuscino

Operazione dei carabinieri, 12 misure cautelari. Ai domiciliari il leader della curva rossoblù Gianluca Landi, detto Kuscino

Cocaina, foto d'archivio Germogli

Cocaina, foto d'archivio Germogli

Bologna, 3 aprile 2019 - Dodici misure cautelari e 15 perquisizioni tra le province di Bologna e Reggio Emilia per traffico di stupefacenti: è la maxi operazione 'Nuevo Sol' che ha impiegato cento carabinieri da questa mattina all'alba. Al centro delle indagini, andate avanti per oltre due anni e sviluppate dal Reparto Operativo - Nucleo Investigativo e coordinate dalla Procura, due bande italo-albanesi che importavano rilevanti quantitativi di droga dal Perù passando per la Spagna.

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Un gruppo gestiva lo spaccio sia alla 'Bologna bene' sia nelle periferie est e ovest, tra Calderara, Budrio e Borgo Panigale, così come allo stadio Dall'Ara. L'altro gruppo riforniva al dettaglio l'area del centro e le sue piazze.

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Sei persone sono finite in carcere, tre ai domiciliari e a carico di tre è stato deciso l'obbligo di dimora. Il gruppo principale aveva al vertice Claudio Ranko Pawan, 43 anni, arrestato in una comunità di recupero di Reggio Emilia dove era in cura: secondo quanto appurato dalle indagini, si faceva arrivare tra i 5 e i 10 chili di cocaina destinate alla Bologna bene (ma gli arrivavano anche partite di hashish e marijuana) dal Perù, tramite la Spagna, attreverso una rete di albanesi, ogni 5/20 giorni. La droga veniva nascosta in casa dalla fidanzata e dalla mamma dello stesso, nei luoghi più disparati, anche nelle intercapedini delle persiane.

Le due donne, Marisa Baratti, 67 anni, e Silvia Comparone, 27 anni, sono state raggiunte come lui da ordini di custodia cautelare in carcere. Lo stupefacente veniva poi smistato ad altre persone che si occupavano dello spaccio al dettaglio.

A finire nei guai c'è anche Gianluca Landi, detto Kuscino, 55 anni, ora agli arresti domiciliari. Ultrà del Bologna dei Mods, era stato contattato pochi giorni fa dalla Fortitudo per una futura collaborazione. Secondo gli investigatori: "è risultato chiaro che tra i suoi clienti c'erano i compagni di tifoseria, ma non solo". 

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Si riforniva da Pawan anche Stefano Lepore, che figura tra gli arrestati, che poi smistava la droga a un'altra sua rete che operava nelle piazze del centro di Bologna. Tra le misure cautelari c'è anche quella a carico del pregiudicato calabrese Natale Barca, 60 anni, già detenuto a Bologna.   Quest'ultimo, arrestato a febbraio 2017 e trovato in possesso di una pistola semiautomatica, aveva rivelato ai militari che la sua cattura aveva permesso di evitare un omicidio, che stava progettando per punire un acquirente che non aveva saldato un debito.

In carcere è finito anche l'albanese Eduart Shuli, 45 anni.  Un altro nome coinvolto è quello di Cristiano Lucchinelli, morto nel gennaio 2017 in un incidente, figlio del celebre campione delle moto Marco. 

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