Tram Bologna, c’è l’ultimatum del governo: "Trovate le risorse entro gennaio"

La lettera del ministero dei Trasporti: "Si chiarisca la copertura per gli extra-costi, a rischio i fondi del Pnrr". Ma Lepore tira dritto: "Garantiremo quei soldi, Roma tratti Bologna come ha fatto con le altre città"

Bologna, 15 gennaio 2023 – Tram, c’è l’ultimatum del governo al Comune. La lettera, già nota a Palazzo d’Accursio, è protocollata 11 gennaio 2023 e dà tempo a Palazzo d’Accursio fino al 31 di questo mese per individuare, palesandole all’esecutivo, le modalità di copertura degli extra-costi per finanziare l’opera. Cifra che, come anticipato dal Carlino Bologna, ammonta ad almeno 50 milioni di euro a causa del caro-energia e dell’aumento smisurato dei costi delle materie prime. Il ministero dei Trasporti, nel dettaglio, "ha evidenziato possibili criticità determinate dagli extra costi derivanti dall’applicazione dei nuovi prezziari regionali". si legge nella lettera del Dipartimento per la mobilità sostenibile. In più, "questa Direzione Generale non può completare l’attività istruttoria per gli aspetti economici, considerata la mancata definizione dei costi".

Per cui, "considerato che il termine di ultimazione dei lavori fissato al 30 giugno 2026, secondo le disposizioni di cui al Dm 4482021 di attuazione del Pnrr per i sistemi di trasporto rapido di massa, è requisito non eludibile ai fini del mantenimento del contributo, si richiede al Comune di comunicare, entro il 31 gennaio 2023, la quantificazione degli extracosti indicando, a normativa vigente, come sia garantita la necessaria copertura". Poco da interpretare: per andare avanti, il Comune dovrà dire al ministero come coprirà quei 50 milioni di euro entro un paio di settimane. Anche perché, e questo le istituzioni lo sanno bene, più si va avanti più c’è il rischio quegli extra-costi salgano ancora. Probabile un summit a Roma tra Comune e ministero a breve.

Il Comune, al momento, sta sfogliando la margherita. Quei soldi vanno trovati, anche perché il tram è uno dei provvedimenti bandiera del quinquennio Lepore, e quindi c’è poco da riflettere. Ed è una corsa contro il tempo. Come si trovano? A oggi la via più semplice sarebbe sicuramente quello della modifica del progetto del tram. Qualcosa va sforbiciato per recuperare quei soldi, più difficile attingere da altre voci, tipo altre opere a bilancio. In ballo c’è sempre la possibilità di accendere dei mutui, e un doppio indizio è arrivato ieri dal sindaco. "La città di Bologna ha le risorse per realizzare il tram, quindi andremo avanti – ha sottolineato Matteo Lepore, a margine di una conferenza stampa –. Il punto è che le altre città e le altre opere pubbliche nel nostro Paese hanno avuto la possibilità di accedere a un fondo per coprire gli eventuali extra-costi. Come gli altri, in via del tutto prudenziale, ci siamo messi avanti. Al momento il governo non si è espresso, abbiamo letto solo le dichiarazioni di alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia. Penso che il governo si comporterà come per tutte le altre città e le altre opere".

"Non ho motivo di dubitare. Peraltro – qui gli indizi dal sindaco –. Siamo in grado di fare mutui e quello che serve, abbiamo possibilità dal nostro bilancio e anche attraverso una riorganizzazionizzazione dei nostri cantieri. Ma sono tutte ipotesi molto premature. Il finanziamento complessivo dell’opera è di 509 milioni: 340 milioni servono per fare l’infrastruttura del tram e altri 100 milioni per acquistare i materiali rotabili. È stato il governo a volere che una parte delle risorse entrasse nel Pnrr, quello che sappiamo è che il mondo sta andando in una direzione, che noi ci siamo portati avanti e ci aspettiamo che questesecutivo non tratti Bologna in maniera diversa dalle altre città. Ci aspettiamo che gli extra-costi eventuali siano coperti. Che Bologna abbia le spalle larghe e la possibilità di coprire i costi deve rassicurare i bolognesi, ma quest’opera finanziata dallo Stato pensiamo che debba avere le stesse possibilità delle altre".

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