Tram a Bologna, il Comune blinda l’opera. "Confermati i tempi dei cantieri"

Il documento integrale della risposta all’ultimatum del ministero dei Trasporti, che scadeva a fine mese "Le ditte non ci hanno chiesto per ora extra-costi. E in estrema necessità utilizzeremo fondi nostri"

Bologna, 24 gennaio 2023 – Allo stato attuale "non sono state avanzate dal raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario dell’appalto integrato richieste di revisione prezzi e non si ha dunque evidenza di extracosti. Né tantomeno una conseguente loro quantificazione". Ma, se la situazione dovesse aggravarsi, il Comune farà fronte ai costi aggiuntivi attraverso "gli strumenti previsti dalla legge di Bilancio 2023, le possibilità di utilizzo delle economie, in parte già disponibili, oppure le possibilità di rimodulazione del quadro economico dell’opera previste dalle norme vigenti". Dopo il comunicato di domenica e la commissione chiarificatrice di ieri, è il contenuto letterale della risposta all’ultimatum del ministero dei Trasporti a corroborare la posizione di Palazzo d’Accursio: i soldi ci sono e non dobbiamo quantificarli ora. L’argomento è il tram e il Comune tira ancora una volta dritto, dopo aver ricevuto sollecitazioni dall’esecutivo per avere chiarezza sull’istruttoria da portare avanti per far partire i lavori dell’infrastruttura. Il contenuto della lettera, che il Carlino, vi svela, non tradisce le parole del sindaco Matteo Lepore degli ultimi giorni. L’amministrazione rassicura il governo sulla presenza di quei soldi in cassa, in ogni caso si saprà fare fronte agli extra-costi.

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Quello che manca nella lettera protocollata ieri dal ministero dei Trasporti, semmai, è un riferimento al casus belli , cioè la famosa tempistica che l’amministrazione non ha rispettato: il Comune diede il via libera all’appalto congiunto del tram il 13 maggio 2022, mentre il Dl Aiuti con un fondo a disposizione delle città per le "opere indifferibili" è entrato in vigore il 18 maggio. Quindi sulla ventilata "penalizzazione" di Bologna rispetto ad altre città nessuna menzione. Ma è pur probabile che di questo le parti, Palazzo d’Accursio e Mit, parleranno nei prossimi incontri che avranno. Oggi c’è una lettera che stando sugli aspetti tecnici ribadisce una posizione: i soldi ci sono, e non è certo oggi, leggi alla mano, che dobbiamo garantire esattamente la copertura degli extra-costi.

La missiva arrivata a Roma ricalca anche quanto già sottolineato dall’amministrazione, e ieri anche ricalcato dal dirigente Cleto Carlini (estensore della risposta scritta) in commissione. "L’aggiudicazione dell’appalto integrato è avvenuta il giorno 13 maggio 2022. Il ribasso di gara offerto dal raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario è stato pari al 4,46% (Euro 14.328.572,95)". Tradotto, il Comune è intanto in possesso di un tesoretto che ammonta a oltre 14 milioni di euro, qualora dovessero presentarsi fattivamente degli extra-costi. E i 50 milioni ipotizzati sempre dal Comune in una lettera al ministero a ottobre? Una via cautelativa, come ribadito nero su bianco. I tempi dei cantieri non sono in discussione. "La nota inviata dal Comune è da considerarsi preventiva e basata su una stima cautelativa nell’interesse della stessa stazione appaltante, allo scopo di potere prevenire eventuali richieste di revisione prezzi mediante un aggiornamento delle voci di costo". E comunque, "in ultima analisi, qualora risultasse ulteriore necessità, il Comune farà carico ai propri impegni con risorse proprie", come previsto dalla convenzione scritta assieme al Mit.

Ancora sulle barricate il comitato contrario all’opera, ‘Attacchiamoci al tram’. "La confusione regna sovrana in Comune, della serie progetti fantastici e dove trovarli, in più devono finire 26 km di tramvia in soli due anni e mezzo, altrimenti perdono tutti i soldi stanziati dal Pnrr. Capisco la confusione, ma noi da tre anni lo diciamo che è impossibile realizzare tale opera in questi tempi e con questi fondi", attacca Vincenzo Fazio.

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