
Tumore alla prostata in aumento, al Sant’Orsola una nuova terapia
Bologna, 11 maggio 2025 – Il tumore alla prostata è una delle neoplasie più frequenti tra gli uomini: in regione ci sono oltre tremila nuove diagnosi all’anno. La percentuale di sopravvivenza a cinque anni, in Emilia-Romagna, è superiore alla media nazionale, ma i casi avanzati rappresentano una sfida importante. Per ampliare le opzioni terapeutiche per le forme più aggressive e difficili da trattare, la Regione ha reso disponibile attraverso il Servizio sanitario regionale la prima terapia con radioligandi, che combina la medicina nucleare con l’oncologia di precisione, con l’obiettivo di dare una nuova opportunità ai pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente ai trattamenti: agendo solo sulle cellule cancerose, la terapia con radioligandi può migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti.
"Un vantaggio è la sua specificità d’azione – spiega Stefano Fanti, direttore della Medicina nucleare del Sant’Orsola–. Se l’immunoterapia funziona stimolando le risposte immunitarie e la chemioterapia ha un effetto basato sulla citotossicità, la terapia con radioligandi, sfruttando la radioattività a livello cellulare, ha un meccanismo di azione estremamente preciso e completamente diverso dalle altre terapie, per cui non si osserva nessuna cross resistenza. Se i pazienti non rispondono alla chemioterapia, possono beneficiare della terapia con radioligandi".
La terapia non è destinata a tutte le persone malate: le modalità di selezione del paziente e di erogazione della terapia, in modo da poter avere un inquadramento complessivo della situazione è di tipo multidisciplinare e multiprofessionale per ogni caso, effettuato da un ampio team di medici. Gli altri ospedali regionali dove viene erogata la terapia con radioligandi sono: l’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara, l’Istituto romagnolo per lo studio dei tumori ’Dino Amadori’ a Meldola e l’Arcispedale Santa Maria Nuova a Reggio Emilia.