In autostrada come in centro, quella di ieri, per chi ha avuto la sventura di doversi spostare in auto o coi mezzi, è stata una giornata di passione vera. I disagi sono iniziati di prima mattina, in pieno orario di punta per chi doveva arrivare a Bologna per lavoro. Complici i cantieri onnipresenti e un po’ di sfortuna, centinaia di persone sono rimaste incolonnate non solo in A14, in entrambe le direzioni, ma anche in centro, in zona stazione, dove un filobus doppio ha avuto un guasto mentre affrontava la curva per svoltare da viale Pietramellara in via Amedola. Erano le 8, quando l’avaria ha costretto il conducente del mezzo Tper a bloccare la marcia proprio in mezzo alla strada: tuttavia, dato che le aste di captazione (quelle poste sul tetto che servono a prendere corrente) si erano incastrate nella linea aerea di contatto, è stato necessario l’arrivo del pronto intervento tecnico per spostare il filobus. E intanto, nella centralissima zona, si è creato un caos.
In autostrada, i problemi erano incominciati ancora prima: a causa dei ritardi nella chiusura di un cantiere notturno, dovuti alla mancanza di bitume, in direzione sud, tra San Lazzaro e Castel San Pietro, si sono create file fino a 5 chilometri. La situazione, monitorata dalla Polstrada e dal personale di Autostrade, si è sbloccata solo intorno alle 8, quando il bitume finalmente arrivato è stato steso e il tratto è stato riaperto. Intanto, però, in direzione nord, un’auto si era incendiata, per autocombustione: l’incidente, che non ha causato feriti, ha provocato invece rallentamenti e ulteriori code. I disagi alla circolazione autostradale hanno avuto ovviamente ripercussioni anche sulla tangenziale, fortemente stressata dalla mole di auto riversate in un orario già di per sé critico. Una giornata nera, insomma, ma che rispecchia la difficile condizione che in questo momento sta affrontando la viabilità bolognese, dove la quantità di cantieri legati alla realizzazione del tram sta mettendo a dura prova la pazienza - e anche la salute - di chi non è così fortunato da potersi spostare a piedi o in bici.
Nicoletta Tempera