REDAZIONE BOLOGNA

Valerio Zanone, un gentiluomo della politica

La lettera. Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino'

Bologna, 16 gennaio 2016 - E’ morto giorni fa Valerio Zanone, una persona che sentiva di essere liberale. Esponente di quel partito (ne fu anche segretario e ministro) poi scomparso alla fine della Prima Repubblica. Tutti dovremmo essere un po’ liberali, con la consapevolezza di sentirci responsabili. Coloro che possiedono un libero pensiero illuminano chi non ce l’ha. Amelia Guerrini, S. Pancrazio (Ravenna)

 

Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Valerio Zanone era un filosofo prestato alla politica e nello stesso tempo un professionista della politica con una mentalità aperta sul mondo. Egli stesso amava definirsi «democratico, laico, europeista, sociale».

Lascia un ricordo che è merce rara: la trasparenza dei comportamenti e la lontananza dalle manovre sottobanco. «Un esempio di rettitudine e lungimiranza», sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Uno dei principali intellettuali liberaldemocratici, protagonista quando le culture civili e le idee avevano un forte rilievo», ha scritto Antonio Patuelli su queste pagine. Valerio Zanone lascia in eredità a tutti un esempio fatto di qualità e valori riconosciuti anche da coloro che furono avversari politici. Resterà per sempre un gentiluomo.

beppe.boni@ilcarlino.net