GABRIELE MIGNARDI
Cronaca

Vendemmia: uva ottima, ma in calo del 30%

Confagricoltura fa un primo bilancio dell’annata: "Raccolta in chiaroscuro per il maltempo, i grappoli sono di grande qualità"

Vendemmia: uva ottima, ma in calo del 30%

Annata buona, con un calo di produzione che raggiunge punte del 35%, ma anche con isole felici, uscite indenni dagli effetti del maltempo.

È la fotografia scattata da Confagricoltura Bologna che fa un primo bilancio della vendemmia 2023 facendo una indagine fra i propri associati sui Colli Bolognesi.

"E’ stata una vendemmia in chiaroscuro con una produzione che nel bolognese è calata del 30-35% a causa degli effetti del maltempo e delle malattie fungine. Nonostante queste difficoltà, le viti hanno prodotto grappoli di grande qualità, rendendo così meno amara la vendemmia per gli agricoltori.

"C’è molto rammarico, perché poteva essere davvero un’annata memorabile -commenta Marco Caliceti, vice-presidente di Confagricoltura Bologna e direttore della cantina Tizzano di Casalecchio-. Le previsioni iniziali erano positive, purtroppo le condizioni meteo avverse e la comparsa delle fitopatie hanno colpito gran parte dei nostri vigneti. Il clima instabile della tarda primavera, tra l’alluvione di maggio e le piogge di inizio giugno, oltre alle diverse grandinate che hanno arrecato problemi importanti anche alle strutture, è stato un vero e proprio innesco per le fitopatie, che hanno danneggiato le produzioni di molte aziende agricole, soprattutto quelle che seguono una coltivazione biologica. La situazione è poi in parte migliorata nell’ultimo periodo, permettendoci di chiudere con raccolti di grande qualità, seppur in quantità minori rispetto alle aspettative".

Chi invece ricorderà positivamente questa annata è la cantina Lodi Corazza di Ponte Ronca che ha registrato un aumento della produzione rispetto agli scorsi anni. "Siamo consapevoli che per noi è stata un’ottima annata -conferma Silvia Corazza- grazie anche al fatto che non siamo stati colpiti dagli eventi atmosferici e dalle fitopatie. Probabilmente l’aver adottato la difesa delle colture attraverso la lotta Integrata ha aiutato. La vendemmia tardiva ha poi permesso una produzione di circa il 20-30% in più rispetto al passato. Siamo soddisfatti soprattutto per la raccolta dell’uva bianca, davvero di ottima qualità".

Annata memorabile anche per Pietro Lelli, 94 anni, che con la moglie coetanea Renata, non ha mancato di dare un aiuto alla vendemmia del nipote Simone, alla Casa Piana di Castello di Serravalle: "Uva sana e bellissima, maturata col tempo come quando ero ragazzo" racconta ‘Piràt’ rievocando le sue ottanta vendemmie tra il castello di Monteveglio e il podere del suocero sull’altra cresta in località Pignoletto. "Abbiamo avuto la fortuna di schivare la grandine e di coltivare in una zona ‘naturalmente bio’" aggiunge il nipote Simone Abbondi, 30 anni, una laurea in agraria e alla sua terza vendemmia.