Art City 2024, Do ut do coinvolge 13 artisti che espongono in tre sedi: ecco dove

Torna la rassegna che unisce arte ed etica, sul tema della Coscienza. Buccarelli (PwC): “Un’iniziativa potente”

La conferenza stampa di presentazione della rassegna Do ut do

La conferenza stampa di presentazione della rassegna Do ut do

Bologna, 25 gennaio 2024 – La coscienza. Eccolo il filo rosso fra l’arte e l’etica, al centro dell’indagine di Do ut do, il progetto nato a Bologna nel 2011 nel contesto delle attività di raccolta fondi dell'Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli, organizzazione non-profit che opera nel campo dell'assistenza, formazione, ricerca e divulgazione della cultura delle cure palliative. L’appuntamento ancora una volta è quella di Arte Fiera ormai alle porte –dall’1 al 4 febbraio e la corona di appuntamenti di Art City.

Come presentato questa mattina all’Oratorio dei Fiorentini, la rassegna esplorerà dunque la tematica della Coscienza coinvolgendo 13 artisti che metteranno in mostra 24 opere suddivise in tre sedi espositive: Artefiera, con uno stand curato dall'architetto Mario Cucinella, la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli e la Galleria Stefano Forni. Gli artisti coinvolti spaziano dai bolognesi Luigi Ontani, Nino Migliori e Maurizio Finotto, fino a Fabrizio Cotognini, Danijel Zezelj, Terry Pecora, Andrew Holmes Huston, Oliver D'Auria, Rae Martini, Simone Pellegrini, Luca Maria Castelli, il duo Ornaghi & Prestinari e l'emergente Luca Blumer. Le opere entreranno nella grande collezione Do ut do, per poi essere assegnate a collezionisti o musei. 

Fra i relatori intervenuti durante la presentazione, anche Pietro Buccarelli di PwC, partner della rassegna. La collaborazione con Do ut do è nata “all’interno di un obiettivo che PwC si è data –spiega Buccarelli – di attenzione allo sviluppo dell’arte in generale. Abbiamo sposato questa iniziativa perché la troviamo molto potente ed etica”. 

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