
Sanremo, 8 febbraio 2022 - I Ferragnez non si fanno mancare nulla. Dopo il monologo di Chiara Ferragni e la polemica sulla scritta sfoggiata sulla sua stola, tocca al marito Fedez far discutere. Il cantante, infatti, durante l’esibizione in free style sulla nave Costa Crociere ormeggiata al largo di Sanremo, ha attaccato pesantemente il viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami.
Rappando, Fedez ha elencato le polemiche di questa edizione, a partire a quelle sulla partecipazione di Rosa Chemical, e poi si è chiesto: "Forse è meglio un viceministro vestito da Hitler...», mostrando al pubblico una foto di Bignami con la divisa nazista diffusa nel 2016.
Ben conscio della provocazione, Fedez non ha cercato giustificazioni di sorta e ne ha anche per il Codacons ("Ciao, guarda come mi diverto”): “Io, per riprendere l’articolo 21 della Costituzione citato anche da Benigni, voglio assumermi le piene responsabilità di ciò che ho fatto – ha detto il rapper alla fine dell’esibizione, dopo aver stracciato l’immagine di Bignami –. Il testo di questa canzone non era stato annunciato allo staff Rai, mi assumo la piena responsabilità di quello che ho detto”.
Bignami non è l’unico bersaglio governativo di Fedez, che ha fatto un riferimento, pur senza citarla direttamente, alle parole del ministro per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella: "’Purtroppo l’aborto è un diritto’, sì ma non l’ho detto io, l’ha detto un ministro. A volte anch’io sparo ca****e ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti”.
Ma certo, a fare discutere, soprattutto sotto le Due Torri, è l’attacco frontale a Bignami, ancora una volta nel mirino per quello scatto fatto nel 2005, quando militava ancora in Forza Italia, durante il suo addio al celibato. Quell’immagine con la svastica al braccio (che fece saltare il suo invito alla Festa dell’Unità, nel 2021) è tornata fuori più volte, soprattutto dopo la sua promozione da viceministro, ripresa anche da giornali stranieri. A ogni nuovo attacco, Bignami, si è sempre difeso rintuzzando le critiche.
“La mia ferma condanna per qualsiasi forma di totalitarismo, ancor più riferita al male assoluto quale fu il nazismo, è totale e incondizionata – ribadì all’Ansa lo scorso ottobre –. E trovo assurda la riproposizione ciclica, a distanza di quasi venti anni, di una foto scattata in un contesto privato e per la quale mi sono già scusato più volte. Provo profonda vergogna per quelle immagini e non posso che rinnovare quelle scuse. Ma consegnare di me una rappresentazione grottesca, denigratoria, vergognosa è solo frutto di una strumentalizzazione politica che non accetto”.