BENEDETTA CUCCI
Cultura e spettacoli

Nuovo cinema Antoniano a Bologna: "Sarà un piccolo Ariston, più spazio per lo Zecchino d’oro"

A metà 2024 si concluderanno i lavori di ristrutturazione della sala Addio al mitico studio voluto da Cino Tortorella nel lontano 1961 Fra’ Cavalli: "Il sogno è avere posto per ospitare quasi 600 spettatori"

Bologna, 4 agosto 2023 – A metà 2024 nascerà il ‘piccolo Ariston’. Lo chiama così frate Giampaolo Cavalli, il nuovo Cinema Teatro dell’Antoniano di via Guinizelli, a due passi dai Giardini Margherita, che si ripresenterà ai cittadini, dopo gli imponenti lavori di smantellamento e ristrutturazione, cominciati all’inizio del 2023. Questa ‘rivoluzione’ che ha un senso forte poiché proietta l’Antoniano nella contemporaneità assoluta, ha tenuto a riposo anche la programmazione cinematografica della sala, inserita nel circuito delle ‘Sale della Comunità’ affiliate ad Acec Emilia-Romagna (e sala del prestigioso circuito ‘Europa Cinemas’), che tornerà, a lavori ultimati, curata da Cinzia Vecchi, con la sua tradizionale vocazione al cinema d’essai per una selezione che piace molto al pubblico in cerca di titoli ricercati.

L'esterno del cinema Antoniano e una passata edizione dello Zecchino d'Oro
L'esterno del cinema Antoniano e una passata edizione dello Zecchino d'Oro

Per quel che riguarda lo Zecchino d’oro, invece, questo sarà l’ultimo anno che la manifestazione canora sarà ospitata nel mitico studio televisivo voluto da Cino Tortorella nel 1961 per portare da Milano a Bologna la sua creatura (l’edizione di quest’anno si terrà dall’uno al 3 dicembre e sarà la numero sessantasei). Nel 2024 infatti, si passerà al nuovo Cineteatro, che cambierà anche look. Quindi, addio alle poltrone decisamente dal tocco vintage e a quell’atmosfera che però, necessita di uno sprint. Parte delle economie necessarie per tutto il progetto arriva dai fondi del Pnrr e altri sostegni provengono invece dalla raccolta fondi portata avanti da Antoniano stesso, attraverso i suoi canali.

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Fra’ Giampaolo, seguite proprio le orme del festival di Sanremo.

"Fu proprio Cino Tortorella a chiamare lo Zecchino d’oro il "Sanremo dei piccoli", e oggi il sogno dei collaboratori è quello di portarlo nella nuova sala che vorrebbero diventasse un ‘piccolo Ariston’, con un pubblico di quasi 600 spettatori e l’ottimizzazione degli spazi".

Ci sono anche dei lavori strutturalmente necessari?

"I lavori nascono da un’esigenza di adeguamento alla normativa anti sismica, cui tutti i locali pubblici sono sottoposti e poi in realtà la ristrutturazione rientra anche all’interno di un piano di riorganizzazione degli spazi dell’Antoniano, che è piuttosto complesso perché abbiamo uno studio televisivo e la sala cinema e teatro molto grande che vogliamo appunto far diventare una sala multiuso. Tutto il complesso potrà ospitare occasioni di ogni genere per un pubblico di oltre quattrocento persone, i due spazi, tra galleria e sala, diventano un unico grande spazio".

Le trasformazioni riguarderanno anche l’aspetto complessivo della sala?

"Certo, il lavoro migliorerà le prestazioni del cinema e anche la sala verrà rimodulata, con un cambiamento anche nel suo aspetto. Se riusciamo ad avere le energie per cambiarle, anche le poltrone saranno rinnovate, soprattutto per l’uso di studio televisivo più moderno che dovremo fare".

Per lo studio televisivo, invece, che destino si prospetta dopo la fine di questi lavori così importanti?

"Darà spazio a un progetto sociale molto interessante che però non posso ancora anticipare. Ha a che fare con tutte le attività che già l’Antoniano porta avanti, come il servizio mensa e Welcome Antoniano, il presidio terapeutico per i bambini, i laboratori migranti. Insomma, una grande attività sociale".

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