Ima, l’orizzonte è Wall Street. E Del Vecchio Jr entra in società

Dopo l’accordo con Bdt&Msd, che ha rilevato il 45% del gruppo, altri cambi nell’assetto dell’azienda. Vacchi: "Mio cugino Gianluca uscirà dall’azionariato per proseguire nel suo percorso imprenditoriale"

Ima, l’orizzonte è Wall Street. E Del Vecchio Jr entra in società

Ima, l’orizzonte è Wall Street. E Del Vecchio Jr entra in società

Bologna, 11 gennaio 2024 – Un nuovo socio, nuovi obiettivi di crescita del fatturato, una nuova compagine azionaria (con un addio eccellente in vista) e un nuovo orizzonte: lo sbarco a Wall Street. Il 2024 è iniziato da pochi giorni, ma si annuncia già come un anno di grandi cambiamenti in casa Ima, la multinazionale del packaging con sede a Ozzano che giusto lunedì scorso ha annunciato il closing con la banca d’affari statunitense Bdt&Msd Partners di Warren Buffett, che ha rilevato il 45% delle quote di Ima (precedentemente in mano al fondo Bc Partners). Un passaggio che non ha intaccato, però, la catena di controllo e di comando dell’azienda, che resta saldamente nelle mani della famiglia Vacchi (che ha il 55% delle azioni) e del management in carica. E proprio l’ad e presidente del gruppo, Alberto Vacchi, in una lunga intervista con Repubblica ha delineato le prospettive del gruppo per l’anno in corso e quelli a venire.

Primo obiettivo sarà quello di aumentare il fatturato – a oggi a quota 2,3 miliardi – fino a raggiungere i 5 miliardi di euro, una sfida "grande" l’ha definita Vacchi nell’intervista, che potrebbe realizzarsi soprattutto grazie a un’alleanza con ProMach, azienda americana con sede in Kentucky, di cui proprio Bdt &Msd Partners detiene il 50% delle azioni, elemento, ha sottolineato Vacchi, che "porterà necessariamente a forti interazioni tra noi".

Oltre al fatturato, poi, Ima ha in mente anche un ritorno in grande stile nel mondo della Borsa, abbandonata nel 2021 dopo venticinque anni di onorata (e ben remunerata, per gli azionisti) presenza. Niente listino milanese, però: Vacchi ha specificato di non poter "escludere una nuova quotazione" dell’azienda e che "essere a fianco di un fondo guidato da visionari di grande esperienza come Byron Trott (ovvero Bdt&Msd Partners; ndr), ci fa guardare con interesse anche a Wall Street", soprattutto "se i nuovi assetti ci daranno la certezza di un successo". Un successo che passerà necessariamente dalla crescita di Ima nel mercato Usa delle macchine da imballaggio, ragione alla base dell’accordo sul 45% delle azioni sottoscritto con la banca d’affari a stelle e strisce.

L’azionariato del gruppo riserva però altre novità, non solo l’ingresso del socio di minoranza statunitense. La famiglia Vacchi ha ribadito che manterrà il controllo della maggioranza dell’azienda tramite il 55% in capo alla finanziaria di famiglia. Dall’azionariato, però, ha sottolineato l’ad di Ima, confermando le indiscrezioni che si rincorrevano da mesi, uscirà il cugino Gianluca, "per proseguire il suo percorso imprenditoriale, certamente di successo, data la sua creatività e la sua competenza finanziaria". Ma nuovi soci di minoranza, anche nella finanziaria di famiglia, sono all’orizzonte. Anzi, alcuni sono già realtà.

Come Leonardo Maria Del vecchio jr, che proprio ieri ha annunciato a il Sole 24 Ore di aver acquistato l’1,1% del capitale di Ima "per due motivi: il primo è la volontà, ereditata da mio padre, di supportare il Made in Italy in tutte le sue forme; il secondo è la grande fiducia, derivata dalla mia storia personale, nelle potenzialità delle imprese famigliari". Leonardo Maria Del Vecchio è azionista di riferimento con il 12,5% di Delfin, la holding a capo dell’impero EssilorLuxottica, e ha investito in Ima attraverso il suo family office Lmdv Capital. In passato, ha sottolineato Del Vecchio jr "c’è stato un accordo tra EssilorLuxottica e Ima durante il Covid. In quel periodo abbiamo prodotto 3 milioni di mascherine e lo abbiamo fatto grazie alla tecnologia dell’azienda di Vacchi. C’è sempre stata stima reciproca tra le famiglie. Abbiamo investito quanto ci è stato proposto di investire. Se il management varerà operazioni che contemplano aumenti di capitale per piani di sviluppo e chiederà il nostro supporto lo valuteremo".

red. cro.

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