Marelli, Tecnomeccanica rileverà lo stabilimento di Crevalcore. La Regione: “Proposta migliore”

Subentra l’azienda piemontese che assicura l’assorbimento di 150 dipendenti (sui 230) entro l’anno e continuità di produzione. Bonaccini e Colla: “Pronti a sostenere la formazione e accompagnare gli investimenti in ricerca di processo e prodotto"

Bologna, 12 marzo 2024 – Finalmente è arrivata la parola fine a una crisi industriale che ha tenuto con il fiato sospeso i 230 lavoratori della Marelli di Crevalcore.

La crisi della Marelli di Crevalcore si risolve: arriva Tecnomeccanica
La crisi della Marelli di Crevalcore si risolve: arriva Tecnomeccanica

Nell’incontro convocato oggi dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, c’è stata l’assegnazione dell'esclusiva a Tecnomeccanica Spa col fine di finalizzare l’acquisto del ramo d’azienda dello stabilimento di Crevalcore (Bo). Decisione presa a una settimana dalla presentazione dei piani da parte dei possibili investitori, Tecnomeccanica e Niche Fusina.

"Quella di Tecnomeccanica è sicuramente la proposta più in sintonia, per competenze e identità, con le caratteristiche della manifattura dell’Emilia-Romagna. Investimenti industriali che ci permettono di dire che siamo in linea con la piena reindustrializzazione del sito Marelli di Crevalcore”, hanno detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla. “A fronte di investimenti in nuove macchine operatrici e forni di fusione, la Regione è pronta a sostenere la necessaria formazione dei lavoratori e accompagnare gli investimenti in ricerca di processo e prodotto".

L’accordo

Tecnomeccanica (sedi a Novara e Moncalieri, attiva nel settore dell’alluminio pressofuso), si impegna ad assumere almeno 150 dipendenti entro l’anno ha quindi avuto la meglio sulla multinazionale americana Niche Fusina. Per quanto riguarda gli investimenti, l’azienda piemontese ha messo sul piatto, da qui al 2027, 22 milioni e un incremento dei volumi produttivi con un forte orientamento ai componenti meccanici per l'industria automobilistica. La multinazionale Usa, invece, ne aveva proposti 12-15 milioni, trasformando Crevalcore in una fonderia di alluminio secondario. 

Secondo una nota del Mimit, "la piena tutela occupazionale sarà garantita dal piano sociale che azienda e sindacati stanno definendo". 

Inoltre, l’offerta di Tecnomeccanica Spa, prevede per Crevalcore attività di fusione e lavorazione dell’alluminio. Invitalia eseguirà l’istruttoria per confermare il supporto richiesto e poi ci sarà la finalizzazione dei termini e condizioni e la definizione del ramo d’azienda acquisito. Tra la fine di maggio e gli inizi di giugno dovrebbe arrivare il subentro.

Entro fine marzo-inizio aprile, la Marelli e le organizzazioni sindacali definiranno il piano sociale per i lavoratori che non rientrano nella cessione del ramo d’azienda: verranno identificati quelli che invece confluiranno. “Seguiremo con grande attenzione queste fasi di transizione che vedono un doppio binario di confronto tra lavoratori e sindacati, sia con Marelli che con la nuova proprietà”, hanno aggiunto presidente e assessore della Regione

"Le due proposte valutate erano entrambe molto serie – hanno anche spiegato Bonaccini e Colla –. Ma quella di Tecnomeccanica si adatta maggiormente al tessuto produttivo emiliano-romagnolo. L’azienda si occupa di fusione e lavorazione dell'alluminio: questo è fondamentale perché stiamo parlando di una lavorazione di grande qualità di componentistica per il settore della mobilità e quello dell'energia”.

I sindacati: “A questo punto coinvolgere Invitalia”

“Nell'incontro odierno presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stata formalizzata la decisione di Marelli di proseguire la trattativa in esclusiva con Tecnomeccanica per la reindustrializzazione dello stabilimento di Crevalcore. Nel prendere atto con soddisfazione di questa decisione, abbiamo ribadito la nostra determinazione per il proseguo di un confronto che deve portare alla piena tutela di tutti i lavoratori coinvolti, fra quelli che saranno riassorbiti da Tecnomeccanica e quelli che potranno optare per un trasferimento o per un accompagnamento alla pensione o per una uscita incentivata”. Lo scrivono in una nota i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm. “Per questo già dai prossimi giorni si darà seguito al confronto con Marelli sul così detto piano sociale e con Tecnomeccanica per ulteriormente approfondire e comprenderne il progetto industriale. A questo punto riteniamo che una volta completata la due diligence di Invitalia, il suo coinvolgimento possa essere un ulteriore elemento che rafforzi l'intera operazione”, hanno aggiunto.

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