Bologna, 19 gennaio 2022 - Una stangata nel carrello e nella bolletta per le famiglie bolognesi. Il 2021 si è chiuso con un’impennata che non si vedeva da anni nei prezzi al consumo, cioè l’inflazione, che a dicembre hanno segnato un +4,2% su base annua.
Si tratta di gran lunga dell’aumento più consistente degli ultimi due anni, in pratica dall’inizio della pandemia a oggi. I prezzi sono aumentati anche rispetto a novembre, dello 0,6%.
La mazzata più rilevante, quella che fa schizzare i prezzi dell’intero paniere, arriva dalle voci ‘Abitazione, acqua, elettricità e combustibili’, che mettono a segno un rincaro del 15,4%, e ‘Trasporti’, con un +8,3%: di fatto, le utenze domestiche e il pieno dell’auto.
Sotto la media, ma comunque ben superiori rispetto anche al recente passato, gli aumenti dei ‘Servizi ricettivi e di ristorazione’ (+3,4%), ‘Prodotti alimentari e bevande analcoliche‘ (+2,9%) e ‘Mobili per la casa’ (+2,8%).
In territorio positivo anche ‘Altri beni e servizi’ (+1,9%), ‘Servizi sanitari e spese per la salute’ (+1,4%), ‘Abbigliamento e calzature’ (+0,9%), ‘Ricreazione, spettacoli e cultura’ (+0,3%).
Il prezzo dei beni aumenta mediamente del 5,8%, quello dei servizi dell’1,8%. A pesare sono soprattutto i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (+4%) e con media frequenza (+5,5%), più contenuti quelli acquistati con bassa frequenza (+2%). In controtendenza rispetto all’andamento generale ci sono solo tre voci: Bevande alcoliche e tabacchi, in calo dello 0,3%, le spese relative all’Istruzione (-0,7%) e soprattutto quelle che riguardano le Comunicazioni (-2,8%).
Dicembre rappresenta così un punto d’arrivo di un anno che, da inizio gennaio in poi, ha sempre segnato un aumento non solo dei prezzi ma anche della stessa inflazione: in pratica i prezzi sono cresciuti via via sempre più velocemente, almeno su base tendenziale. E i livelli raggiunti preoccupano le associazioni dei consumatori. L’Unione nazionale consumatori definisce i rialzi in tutta Italia "catastrofici". E per le Due Torri stima, con un’inflazione annua del 4,2%, un rincaro pari a 1.184 euro per le famiglie medie sui dodici mesi. Per famiglie di quattro persone, il rincaro salirebbe a 1.633 euro.
Questo fa di Bologna la sesta città italiana per rincari, tra capoluoghi e Comuni oltre i 150mila abitanti, prima di Ravenna (decima), Parma (quattordicesima) e Modena (diciottesima).
Nel carrello della spesa il salasso arriva dai vegetali, rincarati del 7,2% rispetto a dicembre 2020 ma anche del 4,9% rispetto a novembre. Ancora peggio va con oli e grassi (+8%), pressoché invariati rispetto a novembre (+0,3%). Ma pure la frutta (+4,1%) e il pesce (+3,6%) contribuiscono a far levitare ulteriormente lo scontrino.
L’aumento più pesante, scorrendo i dati elaborati dall’Ufficio statistica di Palazzo d’Accursio, è quello dei beni energetici: qui l’impennata è stata del 29,8%. Chi ha ricevuto la bolletta di luce e gas nelle settimane scorse se ne è già reso conto. E chi ha fatto il pieno di benzina in questi giorni sa che i dolori per le tasche dei bolognesi non sono certo finiti con il 2021.
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