Sana Bologna 2022, il salone chiude e vince la sfida. Il pubblico aumenta del 50%

Dopo quattro giorni dedicati a business, formazione e networking, si è chiusa la 34esima edizione di Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale che ha portato a BolognaFiere 700...

Uno stand al Sana 2022

Uno stand al Sana 2022

Bologna, 12 settembre 2022 - Dopo quattro giorni dedicati a business, formazione e networking, si è chiusa la 34esima edizione di Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale che ha portato a BolognaFiere 700 espositori, 19 collettive straniere e oltre 150 buyer da 30 Paesi del mondo grazie al supporto di Ice - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Ottimi ritorni anche sul fronte del pubblico, in crescita del 50% rispetto al 2021. Con i due padiglioni dedicati interamente alla cosmesi biologica e naturale, Sana si afferma come il principale appuntamento espositivo europeo per questo settore. "Migliaia di operatori e professionisti qualificati hanno scelto di essere presenti a Sana, consapevoli che questo è il più importante appuntamento in Italia, e tra i principali in Europa – commenta soddisfatto il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari –, per restare aggiornati sulle tendenze e le prospettive per il comparto del biologico e del naturale. La manifestazione è sempre di più il punto di riferimento per imprese, operatori e consumatori che vogliono affrontare insieme la sfida per un futuro migliore in termini economici e ambientali".

"È stata l’edizione della vera ripartenza – ha commentato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – che ha fatto incontrare di nuovo in presenza tutti gli operatori, le istituzioni e i principali interlocutori a partire dal mondo scientifico. Tutto ciò è stato fondamentale anche per Rivoluzione Bio e i tanti convegni e incontri tecnici che si sono tenuti e che hanno consentito di fare il punto in un momento chiave per tutto il biologico nel quale, con la transizione ecologica, abbiamo di fronte un passaggio epocale. Una fase che risulta ancora più complessa – ammonisce – per le molteplici crisi che stiamo attraversando a partire da quella climatica e dal conflitto nel cuore dell’Europa, che mettono sempre al centro agricoltura, cibo ed energia. Una riflessione e un approfondimento comune erano indispensabili, anche per il percorso di attuazione della legge, la definizione Piano d’Azione Europeo sul biologico e la programmazione dei fondi destinati al settore".

 

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